La disperazione tocca anche l’estremo nord del nostro Paese. E’ notizia recente che non avremmo mai voluto leggere sulle pagine dei quotidiani. In un piccolo centro della Val d’Aosta un’infermiera si è tolta la vita con una iniezione di potassio, dopo aver sedato i due figli di 7 e 9 anni e averli uccisi nella stessa maniera. Il dolore estremo dietro un’apparenza tranquilla di famiglia perbene, dove però un marito viene additato nero su bianco, da lei prima di morire, come causa d’infelicità per una donna che amava i figli. Mai un grido, o un litigio. Solo infinito, insopportabile dolore che ha negato il futuro a due bambini, ignari di quello che sarebbe successo.
I bambini. Sono loro le vittime innocenti dei gesti insani di una società senza pensieri e cultura, dove il denaro detta legge e l’apparenza è una protagonista senza pudore. E non solo in condizioni economiche disagiate. Il vero disagio è quello del cuore che non conosce ragione, procurando inquietudine, pene e persino morte. Unico antidoto al buio dell’anima l’allenamento alla felicità da cercare nelle piccole cose tranquille di tutti i giorni e nella bellezza. E’ quello su cui punta il progetto Polis Mercato, dove la città diventa agorà di partecipazione attiva, appena partito, per durare 36 mesi, in una zona storica di Napoli inclusa nel rilancio dei siti Unesco.
Capofila è un napoletano di quelli tenaci e lungimiranti, Carmine Negro: dirigente dell’Istituto comprensivo Campo del Moricino, ha sempre creduto che far immergere i ragazzini nell’universo dell’arte, passando per la musica, maestra di legalità con il rispetto delle proprie regole, fosse la strada giusta per allevare al futuro piccole anime spesso circondate da incerte situazioni familiari, intrise di precarietà e illecito. L’altra scuola coinvolta, è l’istituto Elena di Savoia.
E poi tanti altri partner, raggruppati in una fitta rete, per un progetto sostenuto dall’impresa sociale. Con i bambini che così, in questo quartiere abbandonato alla resistenza dei cittadini, sui ragazzi e sul loro sviluppo, attraverso attività imprenditoriali, artistiche , sportive, turistiche, artigianali, teatrali, investe 400mila euro. Per offrire pari opportunità anche a chi non è nato in famiglie privilegiate dove la formazione e la specializzazione sono, invece, un destino scontato.
Ottanta i ragazzi che vi parteciperanno, quaranta selezionati dalle scuole e l’altra metà dai soggetti coinvolti nell’operazione culturale. Otto i giovani coach che li introdurranno in nuovi universi dove potranno gettare un seme per il loro avvenire.
Tra i protagonisti di Polis Mercato, oltre al Consorzio Borgo Orefici che nella zona (in via Duca di San Donato) ha istituto il suo quartier generale di formazione nel palazzo La Bulla dove insegnare ai ragazzi gli antichi segreti dell’illustre tradizione orafa, il consorzio antiche botteghe tessili che ha appena varato un’altra importante iniziativa (in sinergia con la Congregazione delle angeliche di San Paolo in piazzo Sant’Eligio e i giovani commercialisti napoletani ) per sottrarre quest’angolo di quotidiana difficoltà urbana al degrado sociale.
Sono già stati attivati nella zona concilia point gratuiti per aiutare le donne a coniugare lavoro e impegni familiari. Partendo da un motto di Oscar Wilde: Date alle donne occasioni adeguate e saranno capaci di tutto. Basta provarci…
Ecco la rete del progetto
Istituto comprensivo Campo del Moricino (capofila), Associazione culturale Smartlet Saperi e media applicati, Risorse territoriali letteratura e turismo Napoli, Associazione Amici della fondazione di comunità del centro storico di Napoli, Assogioca associazione gioventù cattolica, Napoli chiari di bosco cooperativa sociale, Consorzio antiche botteghe tessili di Napoli, Consorzio Borgo Orefici, Isos Elena di Savoia, Me Ti cooperativa sociale dell’approccio centrato sulla persona, Rosa Pristina, SurYaei Yoga School, Università degli studi di Napoli Federico II- dipartimento di scienze politiche
Per saperne di più
www.istitutocomprensivocdm.it
polismercato@gmail.com
carmine.negro@gmail.com