Dicono si legge poco ma si scrive molto e, spesso, male. Infatti, molti vogliono scrivere. Anzi, vorrebbero essere autori di testi intelligenti, intriganti, dallo stile raffinato ed elegante. E non ci riescono. Come fare, allora?
Un buon metodo è quello di prendere a modello un libro di qualit . Prendiamo “Il capitello dell’Imperatore” di Francesco Divenuto (edizione ESI, pagg. 110, euro 10.80). L’ho letto. Mi è piaciuto e l’ho apprezzato. Perch? In primis, perch ha una indubbia eleganza linguistica. Per averla, occorre una buona conoscenza della lingua italiana, con tutta la sua grammatica, la sua sintassi e compagnia. In modo da poter scegliere tra varie possibilit . Cosicch in questo libro troviamo frasi lunghe o lunghissime ma tutte con la consecutio temporum a posto. Ci possono essere, si, delle variazioni sintattiche ma fatte di proposito, e vivacizzano la prosa, non capitate l a caso, per ignoranza. E vi troviamo anche frasi brevi come queste “Proviamo a immaginarla” (a pagina 103) e “Nulla può valere la sopravvivenza delle proprie famiglie” (a pagina 106).
Poi bisogna avere un vocabolario che, pur non essendo elitario, non sia troppo striminzito ma abbia una certa ricchezza. Serve, per descrivere le proprie osservazioni ed emozioni.
Oltre al fatto che queste osservazioni bisogna farle e queste emozioni bisogna provarle. Per esempio, all’inizio del primo capitolo de “Il capitello dell’imperatore” troviamo «La luce lunga del tramonto muore dietro il monte Epomeo; il profilo azzurrato dell’isola lontana scolora all’orizzonte, nascosto dalla nebbia dei vapori estivi». Ebbene, potreste mai dubitare che l’autore non abbia osservato quel tramonto e non abbia provato una emozione, di bellezza mista a malinconia? Quel “muore” sembra indicare la caducit della vita e ci introduce nel tempo che si va a illustrare, un tempo ormai scomparso, quello dell’imperatore Tiberio. E ci fa penetrare anche nell’animo di questo personaggio inquieto, pensieroso e solitario, ritratto pochi anni prima della sua morte.
Il primo capitolo di ogni libro è importante. Anche questo, dove ci viene presentato un capitello scolpito per la dimora caprese di questo imperatore romano. In ciascuno dei successivi capitoli, nel racconto delle vicende di questo pezzo di un’antica colonna, viene descritto l’ambiente di una diversa epoca. Questo intriga ed emoziona il lettore entrare in ambienti diversi, sentirne il senso, captarne la suggestione, il sentimento dei personaggi che li vivono. La migliore qualit di questo libro la magia di una scrittura che crea luoghi ed emozioni ovvero le emozioni dei luoghi. Ci fa sentire la vetusta monumentalit della potenza imperiale, il silenzio di una certosa, la vecchiaia polverosa della casa di un vescovo, lo spazio su pietre assolate dove si svolge un sudato lavoro operaio. Tutti questi luoghi si trovano a Capri, sono le varie apparenze di questa isola straordinaria.
Solo alla fine c’è un brano che, parlando dei lavori per la litoranea di Napoli, descrive quel tratto di spiaggia che ha la vista di Castel dell’Ovo, ci di quel segreto, misterioso e negromantico isolotto di Megaride, dove, con la prigionia e la morte di Romolo Augustolo, l’ultimo imperatore romano, si concluse l’Impero.
Un altro pregio di un buon libro è crearvi un motivo singolare. Come nel libro di Divenuto, dove c’è questo capitello, del quale seguendo le avventure, si raccontano le vicende della Storia con l’iniziale maiuscola. La conoscenza storica è qui importante. Ma comunque la profonda conoscenza di ciò di cui si scrive è sempre importante per un buon libro. Qualsiasi sia l’argomento. Di cui lo scrittore deve conoscere sempre un po’ più del comune lettore.
Inoltre, per arrivare a scrivere un buon libro, per arrivare a creare delle suggestioni, non basta il sentimento, occorre l’intelligenza della logica. Che si esprime anche nella sua struttura. Per esempio, “Il capitello dell’Imperatore” si svolge per capitoli brevi, leggibili e chiari, che costruiscono una lettura ben ritmata e largamente pausata, che ha un inizio e una fine che gli è coerente. Questo schema denota che nel libro vi è, oltre all’ amore per Capri, per la natura e per le persone, il rispetto per il lettore. Che l’autore cerca di incoraggiare alla lettura, interessandolo e mai annoiandolo.
Ma, se questo libro appare scritto per il lettore, in verit , come ogni buon libro, esprime soprattutto il talento dello scrittore e il suo animo.
In homepage, la foto della copertina