Sono passati ormai sette anni da quando l’ingegnere ivoriano Dada Traorè non vede i suoi figli. Nonostante il pestaggio brutale subito da parte di cinque razzisti sette anni fa a Napoli, al Corso di Secondigliano, l’uomo è rimasto attivo sul territorio. Da qui, la nascita di un’associazione, il progetto “Orti Antonia”, promosso dallo chef campano Pietro Parisi in seguito all’accaduto insieme alle Fattorie Vodisca gestite dall’associazione “Voci di Scampia”, da cui l’acronimo “Vo.di.Sca”.
Parisi, uno dei maggiori chef italiani, pioniere in Campania, si offre volontario per un progetto che va al di l del singolo evento, al fine di promuovere i prodotti locali in Italia e nel mondo. Il 7 settembre 2014 partir dalla Scuola Calcio Arci Scampia, dopo una festa di saluto presso la stessa sede, l’ingegnere ivoriano per raggiungere Mali dopo sette lunghi anni d’assenza.
Una storia sicuramente nata da un avvenimento spiacevole, ma conclusasi, nonostante tutto, con un evento che conferisce all’intero quartiere napoletano una maggiore positivit , cercando di allontanare la brutalit , violenta quanto inutile, del gesto nei confronti di Traorè con l’acquisto di un ettaro di terra a Bamako (in foto), capitale del Mali, per produrre cacao e sostenere la popolazione locale attraverso la costruzione di pozzi d’acqua potabile. Naturalmente però questi non saranno gli unici intenti. Nei prossimi mesi si getteranno le basi per un ambulatorio popolare gratuito specializzato nella cura della dissenteria e della malaria.
Lo chef Parisi, a sua volta, decide di investire nell’agricoltura africana per sperimentare nuove tecniche e colture oltre al cacao e alla frutta locale come mango e avocado, verr realizzato anche un pollaio per produrre uova biologiche.
«Un sogno che si realizza», racconta Dada Traorè (in foto con lo chef Pietro Parisi e mentre mostra il passaporto italiano) «dopo 7 anni rivedrò i miei figli. Napoli non è razzista e Pietro Parisi con Vo.di.Sca lo stanno dimostrando».