Annella di Portacapuana (in foto) debutta al Sannazaro, dopo tredici anni dalla sua ultima rappresentazione, regia di Lara Sansone, adattamento di Leopoldo Mastelloni su testo di Gennaro Davino. Spettacolo simbolo della cultura partenopea, riscritto da Michele Prisco, inaugurò nel 1971 il Teatro “bomboniera di Chiaja” con Luisa Conte. Spettacolo che fa rievocare a Lara la sua infanzia e i primi esordi sul palco. Due volte nel ruolo di Annella con la nonna e Porzia con Leopoldo. Lei torna, Annella, con Leopoldo nei panni di Porzia, la madre, tipica donna dei nostri tempi che non accetta di invecchiare.
Lo spettacolo è una favola con personaggi ancora vivi a Portacapuana, antico cuore antico della citt che con le sue arterie propaga tradizione. Mamma e figlia gestiscono una taverna. Lara realizza una regia vivace. La taverna è sul palco ma gli affezionati avventori sono in sala. In platea non poltrone, ma mezze botti di legno con quattro sedie. E per renderli più partecipi vengono offerti brocche di rosso Aglianico e frittura italiana fumante, varia e abbondante. Si illumina la platea ed entrano dal fondo Vincenzo de Lucia il cantore, Chiara de Vita donna Tolla, Lucia Armonia donna Patrizia, Matteo Salsano Cuosemo, Alessandro di Napoli Gaetanino, Adriano Poledro Tònno, Michela Conte Catarina, Pasquale Serao Cicco, e gli scugnizzi Greta Gallo Gabriel Christopher Vanorio. E, inoltre, dalle quinte Mario Aterrano Caposecca servo della taverna, Giosiano Felago notar Marco, Ettore Massa Meniello, Lucio Pierri mastu Cianno, Ciro Capano Ambruoso, Ingrid Sansone Rita, Annella e Porzia. Ingresso in scena festoso con tutti che cantano in coro con il pubblico “Michelemm ” (1650) di Salvator Rosa, “Lariul ” (1888) versi di Salvatore Di Giacomo musica di P.M.Costa. Vino frittura e canto rendono il pubblico protagonista.
E’ uno spettacolo da vivere. La storia è sempre attuale in cui forse ognuno è stato protagonista o spettatore nella realt a ogni latitudine. Gelosia tra tre donne Porzia, Rita, Annella, innamorate dello stesso. Un servo intrigante che non limitandosi ai suoi compiti si adopera per accendere il fuoco della gelosia, la cupidigia dell’avaro mastu Cianno, le brame d’ amor di Cuosemo.
Sul semialfabetismo primeggia in modo stridente il linguaggio arcaico di notar Marco. Lo spettacolo ha ritmi dinamicamente vari privi di pause spesso esilarante. La bella Annella è desiderabile e corteggiata da tutti nel quartiere. Uno le canta “Fenesta vascia” che scuote dal sonno Porzia e inviperita si scaglia contro lo sprovveduto amante che, pur per dimostrare la sua passione, canta una triste melodia.
Annella non è fortunata perch ama un poeta come tanti che ignorano la musicalit del verso. Inganni e amore sono i temi dominanti della commedia. Porzia interpreta come dichiarazione d’amore per s le parole del giovane timido poeta che, finalmente, sempre privo di coraggio, vuole chiederle con un parlare confuso di sposare la figlia. Si veste da sposa e dal balcone getta giuliva confetti ai suoi vicini.
Il teatro scoppia di risate ancora maggiori quando viene scoperto che le tre donne corteggiano e desiderano l’ignaro poeta Meniello. Annella sul suo balcone, Rita affacciata di fronte, Porzia in strada, danno il via a un turpiloquio pirotecnico. Mbrugliessa cannaruta, squarciamafera, sciato fetente ca mmocca tiene acqua e Telese, cuffiata, ecc. Annella esasperata a Meniello era meglio ca murive e latte… sparagnavemo e biscotte!, sparate, anzi menate a coppe abbascio sparagne e nun faie fummo, meza vrachetta!
Traduzione ingannatrice ghiotta, squarcia sfintere anale, fiato fetido come l’acqua solfurea delle terme di Telese,
donna da deridere, meglio se fossi morto gi neonato avremmo risparmiato i biscotti, risparmi se non ti spari e se ti getti muori senza fare fumo, mezza braca o pantalone è la peggiore offesa che un uomo può avere dalla donna.
I maschi, come è consuetudine, assistono ai litigi tra donne senza interloquire. Altro intrigo spassoso è l’idea di voler concupire di notte Annella nella sua camera da letto facendo credere a Porzia che è lei la donna tanto desiderata. In un groviglio di comicit , di vicende grottesche divertenti ironiche romantiche, emerge la forte femminilit esuberante di Porzia e quella gioviale delle due giovani Rita e Annella, donna volitiva che cerca in ogni modo lecito di affermare la sua personalit mostrandosi tesa alla ricerca di un ruolo di indipendenza dalla madre e dall’uomo che ha scelto come sposo e non come suo padrone.
Tra il serio e il faceto, Lara lancia forti e chiari messaggi a ogni donna la ricerca di un ruolo paritario con l’uomo che si deve ottenere attraverso il lavoro e la voglia di prendere coscienza del ruolo che la donna ha nella societ come colta curatrice della societ futura. Meta che lei può e deve raggiungere imponendo al proprio partner massimo rispetto in ogni istante della convivenza. Un vivace applauso va ai protagonisti, attori storici del Teatro Sannazaro.
A L 6 è« « o è á « s pt B L libri n e B link B B d d B d d « B pG B B «7 B e « B E B B ara un forte plauso per la regia ma più di tutto di essere rimasta a Napoli alla guida di un Teatro storico, voluto e creato da Luisa. Non ultimo va presa in considerazione l’inclusione di giovanissimi nella compagnia che porta a progettare un futuro per loro e un sicuro prosieguo delle tradizioni culturali della citt . La bravura di Mastelloni è nota a tutti da decenni. Le musiche sono rielaborate da Paolo Rescigno Studio 52, costumi di Luisa Gorgi Marchese, scenografia di Retroscena s.r.l., coreografie di Alessandro Di Napoli. Repliche venerd sabato e domenica fino al 9 novembre.
Info e prenotazioni al 081.411.723 o 081. 41.88.24
Per saperne di più
info@teatrosannazaro.it
www.teatrosannazaro.it