Venerdì 8 marzo 2019 ore 18.00
Cecilia Bartoli arriva al Teatro San Carlo
Il celebre mezzosoprano calca per la prima volta le scene del Massimo napoletano con un raffinato e originale concerto dal titolo
Arie d’opera tra Settecento e Ottocento
Quando Cecilia Bartoli canta, le cose sono diverse. I critici cercano le metafore, perché il loro consueto vocabolario non è sufficiente per descrivere adeguatamente la sua arte. Alcuni sospettano che “nasconda un nido di usignoli” nella sua laringe, mentre altri sostengono che l’unico modo per renderle omaggio è farle “dichiarazioni d’amore”.
Il fenomeno Bartoli non può essere racchiuso in parole prosaiche né in fatti e immagini semplici, sebbene quest’ultime possono almeno illustrare i potenti effetti del suo fare musica.
Sempre originalissima e raffinata nelle scelte dei repertori, Cecilia Bartoli è diventata una delle cantanti più amate della sua generazione senza aver mai fatto concessioni alle richieste del mercato. Continuamente desiderosa di riscoprire pagine musicali nuove e di rara esecuzione, ha restituito al pubblico progetti di assoluta bellezza come The Vivaldi Album, Italian Arias (Gluck), The Salieri Album, Opera proibita, Maria, Sacrificium, Mission e St Petersburg, tutti pluripremiati.
E dopo aver calcato i palcoscenici più prestigiosi di tutto il mondo, Cecilia Bartoli giunge per la prima volta al Teatro di San Carlo, venerdì 8 marzo (ore 18.00) per offrire al pubblico napoletano (sono già in via di esaurimento i posti) un concerto dal titolo “Arie d’opera tra Settecento e Ottocento”. Ad accompagnarla l’orchestra di musica barocca Les Musiciens du Prince diretti da Andres Gabetta. Produzione dell’Opéra De Monte-Carlo
Interprete eccellente del repertorio barocco e non solo, il celebre mezzosoprano romano, naturalizzato svizzero, condurrà lo spettatore in un percorso musicale di quasi due secoli che da Antonio Vivaldi arriverà al Rossini serio dell’Otello attraverso il napoletano Nicola Porpora, Luigi Boccherini, Mozart, Haendel e lo spagnolo Manuel Garcìa
“La musica barocca è un patrimonio italiano immenso – afferma la Bartoli – che necessita di essere riscoperto ed eseguito. L’Italia è il luogo dove la musica barocca e l’opera hanno visto la luce e dovremmo esserne orgogliosi. Da Napoli si diffuse per molti anni la musica barocca e i compositori barocchi portarono i loro splendidi lavori fino alle più lontane città europee. Händel, per esempio, non sarebbe mai diventato un compositore celebre se non avesse fatto esperienza in Italia e in effetti la maggior parte delle sue composizioni vocali sono scritte in italiano”.
Il concerto è il secondo appuntamento del progetto Concerto d’Imprese.
CECILIA BARTOLI
Quando Cecilia Bartoli canta, le cose sono diverse. I critici cercano le metafore, perchè il loro consueto vocabolario non è sufficiente per descrivere adeguatamente la sua arte. Alcuni sospettano che “nasconda un nido di usignoli” nella sua laringe, mentre altri sostengono che l’unico modo per renderle omaggio è farle “dichiarazioni d’amore”.
Il fenomeno Bartoli non può essere racchiuso in parole prosaiche né in fatti e immagini semplici,, sebbene quest’ultime possono almeno illustrare i potenti effetti del suo fare musica.
Più di dodici milioni di registrazioni audio e video realizzati esclusivamente da DECCA e venduti in tutto il mondo fanno di lei l’artista classico più richiesto di oggi. Ma Cecilia Bartoli è diventata una delle cantanti più amate della sua generazione senza che abbia fatto concessioni alle richieste del mercato. Sempre desiderosa di scoprire un nuovo repertorio, ha trasformato progetti pensati su argomenti rari in successi globali: The Vivaldi Album, Italian Arias (Gluck), The Salieri Album, Opera proibita, Maria, Sacrificium, Mission e St Petersburg hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti in molti paesi inclusi ben cinque Grammy.
Tournée concertistiche portano regolarmente il mezzosoprano italiano nelle principali sale da concerto in Europa, America, Asia e Australia. Più recentemente, ad accompagnare Cecilia nei suoi viaggi attraverso la ‘musica dimenticata’ sono ensembles come Akademie für Alte Musik Berlin, Les Arts Florissants, I Barocchisti, Der Concentus Musicus Wien, Das Freiburger Barockorchester, Kammerorchester Basel, Les Musiciens du Louvre e l’Orchestra di Zürcher La Scintilla, tra gli altri. Naturalmente, lavora anche con le principali orchestre sinfoniche, tra cui spicca la collaborazione con la Filarmonica di Vienna. Nell’estate 2016 è stata creata – con la sua direzione artistica – una nuova orchestra d’epoca, “Les Musiciens du Prince – Monaco”. Con sede all’Opéra de Monte-Carlo, questo ensemble è orgoglioso del patronato delle Loro altezze reali, il Principe Alberto II e la Principessa Carolina di Monaco. Nel corso degli anni, Cecilia è sui più prestigiosi palcoscenici internazionali tra cui il MET di New York, la Royal Opera House- Covent Garden, la Scala, la Bavarian State Opera di Monaco, l’Opera di Zurigo, il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. Nel 2012, Cecilia Bartoli diventa direttore artistico del Salzburg Whitsun Festival, dove il suo contratto è stato prorogato fino al 2021. A Salisburgo cecilia ha trovato un palcoscenico ideale dove poter coniugare l’eccellenza artistica con una straordinaria abilità progettuale, che ha influenzato assai positivamente il suo percorso artistico: infatti il suo debutto come Norma nel 2013 segna un momento fondamentale della sua carriera.
Anche le esibizioni successive hanno affascinato il pubblico: nel 2018, ad esempio, ha interpretato il ruolo di Isabella nella nuova produzione di L’Italiana in Algeri di Rossini. Quest’anno interpreterà il ruolo del protagonista in Alcina di Handel sul palcoscenico di Salisburgo. Sempre nel 2018 Cecilia Bartoli e la sua etichetta Decca festeggiano 30 anni di collaborazione. Questo evento celebra il passato, il presente e il futuro di Cecilia nella Decca, con tre uscite e la nuova etichetta “Decca -mentored by Bartoli”.
Nata a Roma, Cecilia Bartoli non ricorda di aver mai avuto piani particolari per una carriera, ma il semplice desiderio di fare musica. Sua madre, Silvana Bazzoni, ha iniziato a mostrarle come cantare e sarebbe dovuta rimanere la sua unica insegnante.
Fin da subito ha avuto al suo fianco Daniel Barenboim, Riccardo Muti, Herbert von Karajan e Nikolaus Harnoncourt, tutti felici di lavorare con lei. L’artista ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio musicale Léonie Sonning (2010), il premio Herbert von Karajan (2012) e il premio Polar Music (2016).
LES MUSICIENS DU PRINCE
L’ensemble barocco Les Musiciens du Prince-Monaco è stato creato nella primavera del 2016 all’Opera di Monte-Carlo, da un’idea di Cecilia Bartoli in collaborazione con Jean-Louis Grinda, direttore del teatro. Questo progetto ha ricevuto il sostegno immediato di Sua Altezza Reale il Principe Alberto II e Sua Altezza Reale la Principessa di Hannover. Da allora, Les Musiciens du Prince-Monaco e Cecilia Bartoli hanno girato i più grandi teatri d’Europa, acclamati da pubblico e critica.
Performer e direttore artistico, Cecilia Bartoli ha raccolto i migliori musicisti internazionali, specializzati in strumenti d’epoca, per formare un’orchestra che facesse rivivere la tradizione musicale di corte delle grandi dinastie principesche, reali e imperiali in tutta Europa nei secoli XVII e XVIII.
La visione artistica di Cecilia Bartoli è indirizzata verso i più grandi compositori del periodo barocco, come Händel e Vivaldi, ma abbraccia anche il repertorio rossiniano. Desidera, attraverso un lavoro di ricerca su decine di opere eseguite molto raramente o mai, suscitare la curiosità del pubblico con un’orchestra caratterizzata da una flessibilità e una ricchezza di sfumature molto diversi da quelli di un’orchestra moderna.
Il concerto inaugurale si è svolto l’8 luglio 2016 nella Cour d’Honneur del Palais de Monaco alla presenza della famiglia reale. Nel novembre dello stesso anno, Les Musiciens du Prince-Monaco e Cecilia Bartoli hanno iniziato il loro primo tour in tutta Europa con il medesimo programma del concerto inaugurale.
Nel 2017, per celebrare il bicentenario dalla nascita de La Cenerentola, Cecilia Bartoli e l’ensemble, sotto la direzione musicale di Gianluca Capuano, hanno iniziato il loro secondo tour europeo. Si sono esibiti anche a Salisburgo, offrendo una versione scenica di Ariodante e una versione da concerto de La Donna del lago.
Per la stagione 2017-2018, Jean-Louis Grinda, direttore dell’Opera di Monte-Carlo, ha programmato La Cenerentola, diretto da Gianluca Capuano con Les Musiciens du Prince Monaco e Cecilia Bartoli, nella versione storica di Jean-Pierre Ponnelle. Le quattro recite sono state sold-out.
Nel maggio 2018, Les Musiciens du Prince Monaco si sono esibiti a Salisburgo e Pavia con Javier Camarena. Hanno eseguito il programma, inserito nel CD registrato con il tenore messicano, prodotto dalla Cecilia Bartoli – Music Foundation e pubblicato da Decca. Dopo il concerto su musiche di Vivaldi del 25 luglio 2018, hanno iniziato da settembre, un tour che li condurrà tra gli altri, in Svizzera, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Francia, in Austria, Italia e Germania, prima con un nuovo rifacimento de La Cenerentola e poi con il programma di concerti su Vivaldi. Nel giugno 2019, saranno a Salisburgo con l’Alcina di Haendel, e un concerto dal titolo “Farinelli and Friends”, in cui, Philippe Jaroussky, Cecilia Bartoli e altri artisti, renderanno omaggio al più famoso castrato di tutti i tempi.
CECILIA BARTOLI IN CONCERTO
con LES MUSICIENS DU PRINCE
Direttore | Andrés Gabetta
Mezzosoprano | Cecilia Bartoli
Les Musiciens du Prince
“Arie d’opera tra Settecento e Ottocento”
Antonio Vivaldi
Primavera RV 269 – I Allegro
“Quell’augellin” da La Silvia RV 734
“Non ti lusinghi la crudeltade” da Tito Manlio RV 738
“Gelosia, tu già rendi” da Ottone in Villa RV 729
“Sol da te mio dolce amore” da Orlando furioso RV 728
Nicola Porpora
“Nobil onda” Aria di Adelaide da Adelaide (1723)
Luigi Boccherini
Allegro Assai con Moto dalla Sinfonia Op XII, n 4 in re Minore
Wolfgang Amadeus Mozart
“Voi che sapete”, Arietta of Cherubino da Le Nozze di Figaro
“Parto, parto”, Aria di Sesto da La Clemenza di Tito (1791)
Georg Friedrich Händel
Ouverture da Ariodante
“Lascia la spina”, Aria di Piacere da Il Trionfo del Tempo e del Disinganno
“Mi deride … Desterò dall’empia dite” da Amadigi di Gaula
Manuel García
Ouverture da Don Chisciotte (1829)
Gioachino Rossini
“Assisa a piè d’un salice”
Preghiera: “Deh, calma, o Ciel nel sonno”, Aria di Desdemona da Otello (1816)
“Temporale” da La Cenerentola (1817)
“Tutto è deserto … Un soave non so che” Duetto Angelina – Ramiro da La Cenerentola
Ouverture da La Cenerentola (1817)
“Nacqui all’affanno… non più mesta”, scena e rondò di Angelina da La Cenerentola
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