Chi non ha sognato a occhi aperti davanti a una pellicola di Federico Fellini?
Lui, sognatore per eccellenza, ha saputo con pochi mezzi infondere le sue visioni e condividerle con il grande pubblico. Nei prossimi giorni, un appuntamento napoletano aprirà una piccola finestra sui retroscena dei suoi set. Un dolce e nostalgico amarcord, scatti fotografici al di là di luci e macchine da presa, per raccontare aspetti inediti del grande regista italiano.
Parliamo della mostra “Dietro le quinte. Federico Fellini negli scatti di Patrizia Mannajuolo”, in esposizione a partire da venerdì 5 aprile Al Blu di Prussia-Fondazione Mannajuolo, lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo diretto da Mario Pellegrino, via Gaetano Filangieri, 42 – Napoli. L’evento, a cura di Valentina Rippa, vuole omaggiare il grande regista a 25 anni dalla sua scomparsa, con una selezione di circa 50 fotografie, in parte già esposte in anteprima a Matera nel 2018. Gli scatti, prevalentemente in bianco e nero, provengono dall’archivio personale di Patrizia Mannajuolo.
Nel ’79, infatti, Patrizia Mannajuolo era tra i pochissimi fotografi ammessi sul set di La città delle donne, un film che racconta di Snàporaz (Marcello Mastroianni) uomo di mezza età, sposato, affascinato e intimorito dalle donne, che resta letteralmente stregato da una misteriosa donna conosciuta in treno (Berenice Stegers) e nel tentativo di inseguirla viene travolto da una folla di donne che racchiudono, almeno in parte, le mille sfumature caratterizzanti l’unicità al femminile.
«Quello che appare evidente nella filmografia di Fellini, e che traspare dalle immagini di Patrizia Mannajuolo – spiega Valentina Rippa – è l’interesse del regista per il genere umano, la sua capacità di penetrare e descrivere l’identità storico-sociale, addentrandosi anche nei meandri della rivoluzione sessuale, con la curiosità e l’ironia che lo contraddistingueva, affascinato com’era dalle idee, dall’erotismo, dalla gente, dalla vita e soprattutto dalle donne. La realtà trasognata e illusoria così congeniale a Fellini, si traduce nello sguardo schietto e intrigante di Patrizia Mannajuolo, che restituisce l’aspetto più vero e reale del cinema, l’atmosfera di complicità e talvolta i contrasti del dietro le quinte. La fotografa si concentra sull’immediatezza dello scatto, facendo trasparire intimità ed emozione attraverso immagini giocose e rilassate, che ritraggono il regista nelle pose più caratteristiche».
Tanti gli attori e le celebrità che si avvicendavano sul set, amici storici e colleghi come Anouk Aimé, Olghina di Robilant, Robert Altman, Jacqueline Bisset, Roberto Benigni, Nanni Moretti e naturalmente Marcello Mastroianni, Ettore Manni, la compagna di una vita Giulietta Masina e i produttori Renzo Rossellini e Daniel Toscan du Plantier.
La mostra si inserisce nell’ambito degli eventi espositivi del Napoli Teatro Festival Italia 2019. In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo, Paparo Edizioni, con testi di Augusto Caminito, Dante Ferretti, Valentina Rippa, Renzo Rossellini.
Patrizia Mannajuolo, si dedica alla fotografia sin da giovanissima, frequenta lo studio di Vittorugo Contino e collabora con svariati registi, attori e produttori del settore cinematografico e televisivo legati agli anni settanta e ottanta; tra le esperienze più significative la collaborazione con Renzo e Roberto Rossellini per La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza (1970), con Liliana Cavani per il film La pelle (1981), con Alberto Sordi e Monica Vitti per le riprese di Io so che tu sai che io so (1982) cui fece seguito uno special con la regia di Patrizia Mannajuolo sui problematici rapporti di coppia.
Al Blu di Prussia
via Gaetano Filangieri, 42 – Napoli
vernissage: venerdì 5 aprile 2019 ore 18.00-20.30
ingresso libero
info e contatti: www.albludiprussia.com