“Siccome è quasi impossibile modificare il pensiero di un adulto, noi dovremo occuparci dei bambini.” Per formare cittadini migliori. Parte da questa frase di Bruno Munari, uno dei protagonisti dell’arte e del design del Novecento, l’idea che ispira il convegno Bambini e musei organizzato martedì 16 aprile al dipartimento di studi umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Obiettivo: esplorare i rapporti tra arte e educazione, sottolineando l’apporto dell’educazione estetica quale strumento per lo sviluppo delle potenzialità cognitive e sensoriali dei bambini in età scolare. I linguaggi dell’arte costituiscono uno “spazio” formativo capace di potenziare le possibilità evolutive dell’uomo, favorendo un’interazione più cosciente con l’ambiente di riferimento.
I laboratori di didattica artistica diventano “luoghi” pedagogici del formare e del formarsi, spazi della “cura” utili alla progettazione di strategie di inclusione sociale e di ridefinizione identitaria. Rinnovando sistemi e istituzioni culturali con una forte ricaduta non solo sul piano culturale, ma anche sociale. Facendo sviluppare il pensiero critico.
Intervengono: Marco Dallari (Università degli Studi di Trento), Barbara Martusciello (fondatrice web magazine art a part of cult(ure), Laura Valente (presidente Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee), Gennaro D’Antò r(esponsabile dei servizi educativi del Polo museale della Campania), Paolo Vittoria ( ricercatore di pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II), Francesca Marone (docente di educazione all’immagine) e promotrice della giornata di studi insieme a Luigi Filadoro Presidente dell’Associazione culturale étant donnés la cui mission principale è la diffusione dell’arte contemporanea attraverso percorsi formativi rivolti ad allievi e docenti.
Dal mondo della scuola partecipano: Armida Filippelli, Anna Rita Quagliarella, Maria D’Aniello, Teresa Sasso.
Motore dell’iniziativa la cattedra di educazione all’immagine del dipartimento di studi umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con la cattedra di Firenze, l’associazione culturale étant donnés e il Polo museale della Campania.
In alto, il cielo come metafora della fantasia e della creatività