Raccontare più di quattordici anni passati in associazione vuol dire, inevitabilmente, raccontare una parte importante del mio percorso di vita. Fino allo scorso anno vivevo a Pimonte, paese di poco più di seimila anime ai piedi dei Monti Lattari. Nell’ anno 2000, quando fu costituita Misericordia, l’associazione di cui ancora faccio parte, sul territorio non erano ancora sviluppate stabili forme di aggregazione sociale e io, come tanti, mi ritrovai a firmare il modulo di adesione un po’ per caso. Fu un caro amico a chiedermi di fargli compagnia durante le ore di servizio e deciso di assecondarlo.
Le Misericordie rappresentano la forma più antica di volontariato. Nate in Toscana, a Firenze, nel 1244, si sono diffuse in tutta la Penisola. Attualmente le Misericordie operano in molteplici e complessi servizi nell’ambito socio-sanitario, avvalendosi di strutture moderne e di oltre 2500 automezzi. Operano in emergenza/urgenza e pronto soccorso, Protezione Civile, attivit di assistenza a carcerati, anziani, immigrati, portatori di handicap, malati e in quasi tutti i settori dell’assistenza sociale.
Il primo passo della neonata associazione fu quello di acquistare un’autoambulanza per il trasporto sanitario. Ricordo che comprammo un "carroccio" con molte decine di migliaia di chilometri gi percorsi. Del resto economicamente, era l’unica che potessimo permetterci.
Ho vissuto quindi la storia di quest’associazione dal primo giorno all’inaugurazione seguirono presto i primi interventi di trasporto ospedaliero, le prime partecipazioni a manifestazioni pubbliche al fine di assicurarne una maggiore sicurezza, i primi accompagnanti presso i centri di riabilitazione situati tra Castellammare di Stabia e Pompei. Nonostante non abbia mai rinunciato alle "uscite" in ambulanza, ben presto furono evidenti al gruppo dirigente dell’associazione le mie attitudini al lavoro di back office, all’organizzazione delle attivit e alle relazioni pubbliche. Negli anni a seguire, infatti, sono entrato più volte a far parte del Consiglio direttivo.
Nel tempo, l’associazione è cresciuta in numero e in capacit logistiche. Si è dotata di due nuove ambulanze, due automezzi per l’accompagnamento di diversamente abili e un pickup per gli interventi di protezione civile. Siamo stati impegnati i svariate operazioni di soccorso sul territorio nazionale e divenuti una realt imprescindibile per qualunque attore sociale.
Oggi la Misericordia cerca di organizzare con il supporto gratuito dei suoi volontari anche attivit di animazione territoriale (foto) e di sensibilizzazione.
In quattordici anni molte cose sono cambiate lavoro e famiglia hanno ridotto inevitabilmente il mio apporto alle attivit dell’associazione. A ogni modo credo che ci sia una costante che accomuna tutti quelli che in maniera non professionale si dedicano all’emergenza sanitaria o al soccorso l’empatia.
In fondo, sono convinto che non ci si può concedere al prossimo se prima non se ne condivide lo stato d’animo. Per me è sempre stato cos e fino a quando riuscirò a provare ancora queste emozioni, ci sar sempre una telefonata di aiuto alla quale rispondere.