L’Accademia di Belle Arti di Napoli comunica con la citt e il mondo della cultura anche con la rivista semestrale “Zeusi, linguaggi contemporanei di sempre” edito da Gangemi editore pp.158. Marco Di Capua direttore, vice Guglielmo Gigliotti e Marco Rinaldi, Enrica D’Aquanno art director, Chiara Del Luongo visual design, Costanza Pellegrini ufficio stampa. La rivista , a cura dell’Istituto dell’arte con un folto comitato di redazione e scientifico, è stata tenuta a battesimo, dinanzi ad una folla di docenti, studenti, giornalisti da Di Capua, Mario Franco, docente per la cattedra di “Teoria e metodo dei mass-media” e coordinatore del triennio di “Fotografia, Cinema, Televisione” all’Accademia, Angela Tecce, direttrice del Museo Sant’Elmo, Andrea Viliani direttore del MADRE, Gabriele Frasca, presidente del Premio Napoli.
Spiega Di Capua «In principio c’è il sottotitolo. Perch questa rivista, sostenuta dalla ex direttrice Aurora Spinosa, nasce come piattaforma critica e creativa per tutti coloro che sentono la profonda connessione tra le arti, l’esigenza della loro qualit formale, convinti che ogni linguaggio sia sempre nuovo e contemporaneo. Desideriamo che “Zeusi” diventi marchio di una diffusa comunit intellettuale e artistica». Zeusi, pittore greco del V sec. a.C., introdusse l’uso del cavalletto.
Yves Bonnefoy, poeta e critico francese, rievoca il mito di Zeusi in “L’uva di Zeusi e altre favole”. Racconta che un grappolo d’uva dipinto “cos vero e allettante” venisse beccato dagli uccelli. Nel suo ultimo appare un grappolo riflesso in una pozza d’acqua. «Davanti a quelle ombre chiare, scrive Bonnefoy, altre ombre nere. Ma se tuffi la mano nello specchio, se muovi l’acqua, l’ombra degli uccelli e quella dei frutti si confondono».
L’arte crea energia tanto forte da attrarre anche gli animali. Il titolo, oltre a significare un vivace e stretto collegamento tra passato presente e futuro, sta a di un’arte indicare anche che l’arte non ha et . Essa è sempre contemporanea essendo motivo di studio, di analisi, di modello per i giovani.
Gli argomenti l’arte come politica del dissenso, Mimmo Palladino scenografo, il vuoto è il pieno, l’ipermoderno Giorgio de Chirico, inginocchiato a Termini, ballando con De Stijl, l’odore dolce della miseria, gran hotel Richter, architettura “girasole”, storie enologiche tra arte, vita e territorio, scusi cos’è l’arte?, oltre gli oggetti, Myra 40 anni dopo Myron, e altri.
Autori degli scritti Fulvio Ambrosio, Caterina Bonvincini, Gregorio Botta, Iole Capasso, Antonio Carnevale, Giovanna Cassese, E. D’Aquanno, Gabriella Dalesio, G. de Chirico, Fedrica De Rosa, Stefano de Stefano, Zaira De Vincentis, M. Di Capua, Adelaide Di Nunzio, Fabio Donato, Rossella Gallo, G. Gigliotti, Viviana Gravano, Sandro Maddalena, Lea Mattarella, Lia Pasqualino, Alice Pavesi Fiori, Marco Petroni, Marcello Pisani, Francesca Rao, Alisa Resnik, M. Rinaldi, Luciano Romano, Davide Rondoni, Olga Scotto di Vettimo, Giuseppe Stampone, Monica Torrusio, Agostino Vitolo, Andrea Zanella. Negli altri interventi, i relatori hanno visto nella rivista un volano per promuovere sinergie tra Musei e gallerie in citt e un maggiore collegamento tra le Accademie di belle arti italiane ed estere.
Nelle foto, in alto, la scenografia di Mimmo Paladino per "Tancredi" al San Carlo nel 2012. In basso, la copertina della rivista