ON STAGE 1980-1990.Scenografi e costumisti all’Accademia di Belle Arti a Napoli, a cura dei docenti Renato Lori e Federica De Rosa, fino al 18 aprile 2015 con inaugurazione alle ore 18 venerd 20 febbraio. La mostra (foto) segue il progetto espositivo “Shake up in Accademia 1980-90” del 28 gennaio 2015.
Scenografi Antonio Angiuoni, Franco Autiero, Tata Barbalato, Lello Barbato, Francesco Bronzi, Enzo Brunetti, Bruno Buonincontri, Adriana Carli, Mauro Carosi, Enzo Celone, Aldo De Lorenzo, Arcangela Di Lorenzo, Tonino Di Ronza, Salvatore Farina, Lino Fiorito, Raimonda Gaetani, Bruno Garofalo, Giovanni Girosi, Maria Izzo, Angelo La Fera, Giuliano Lo Priore, Lori, Franco Mancini, Ruggero Mancini, Salvatore Michelino, Albino Ottaiano, Paolo Petti, Leonardo Pinzino, Franz Prestieri, Skene’6, Rosario Squillace, Tony Stefanucci.
Costumisti Giusi Giustino, Zaira De Vincentiis, Odette Nicoletti, Annamaria Morelli, Carla Colarusso, Luca Sallustio, Annalisa Giacci, Adriana Scotti, Giorgio Metelli. Tutti allievi di Maestri negli anni precedenti all’80, alcuni sono o sono stati docenti della stessa Accademia. Lori per la scenografia e DE Rosa per la sezione costumi sono stati affiancati da un comitato con Giulio Baffi, Giuseppe Gaeta, Giovanni Girosi, Franco Mancini, Aurora Spinosa. In mostra bozzetti, documenti fotografici, 13 costumi, materiale inedito della produzione del decennio, documentazione visiva degli archivi della Rai a cura di Stefano Incerti che rimarranno in un prossimo Museo.
E’ in programma una rassegna cinematografica e di video di registi dell’epoca tra cui Ridley Scott, Salvatore Piscitelli, Lina Wertmuller. Il catalogo è edito da Arte’m. Scenografia e costumi sono arte integranti di uno spettacolo. La prima ricostruisce l’ambiente in cui si svolge la narrazione e può essere minuziosa, irreale, suggestiva, invasiva, grandiosa, ma sempre protagonista. Essa appare per prima sul palco. Lo spettatore attento la legge in ogni suo particolare e riesce a intuire lo spessore culturale dello spettacolo.
Nella sua storia vanno ricordati Sangallo, Raffaello, Serio, Peruzzi e Bastiano da Sangallo e Baldassare Lancia inventano scene mutabili a vista che si diffondono in Europa con Bernini in Francia, Iotti in Spagna, Burnacini e Santurini in Germania. Le teorie brechtiane, attuate in Italia da Strehler, la rendono allusiva, satirica, irreale. Dal, De Chirico, Picasso scelgono la spettacolarit . Interessanti sono le produzioni dell’espressionismo tedesco, del surrealismo francese, del futurismo italiano, del costruttivismo russo. Invenzione e fantasia sono elementi essenziali per trasformare un palco in uno spazio elegante, sobrio o sfarzoso, fruibile dagli attori, sempre eloquente ed esplicativo dell’opera messa in scena. Essa è il segno della creativit .
Il costume non è un semplice abito. Esso attira l’attenzione e suscita desiderio di indossarlo.
Inoltre stimola l’attore a entrare nelle caratteristiche psicologiche del personaggio e del suo tempo. E’ spesso astratto o fantasioso in contrasto col periodo in cui è stata scritta la vicenda o in cui si è sviluppata. Costumi e scenografie nascono da bozzetti uniti dalle tematiche dello spettacolo scelte dal regista e condivise dagli attori. Essi creano la base di studio del trucco e delle luci. Scenografo e costumista partecipano gi inizialmente alle prove per meditare sul copione,conoscere gli attori fisicamente e i loro movimenti in scena.
Con lo scenografo lavorano scenotecnici, carpentieri in legno e ferro, pittori, attrezzisti, servi di scena per i cambi. Insieme al costumista sarte, ricamatrici, truccatore, parrucchiere.
Tutti lavorano dietro le quinte ma l’applauso deve raggiungere anche loro per premiare la loro bravura, per ringraziarli della loro partecipazione alla buona riuscita dello spettacolo.
Ingresso gratuito ore 10-14. Chiuso, la domenica e dal 2 al 6 aprile
Per saperne di più
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www.accademiadinapoli.it