Il cuore come sede dell’anima. Muta colore. Dalle sfumature scure a quelle più chiare. Organo muscolare cavo, anatomicamente riprodotto dall’artista Gianluca Tatafiore per la mostra “Almost Happy” (“Quasi felice”). Ce n’è una serie riprodotta in resina e montata su tavola in plexiglass, che guida i visitatori nel percorso al centro della hall (progettata negli anni ’70 dall’architetto Giò Ponti) del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo di via Ponte di Tappia, dove si apre domani, mercoledì 15 maggio, alle 18, e resterà allestita fino al 10 giugno. Ingresso libero.
L’esposizione, curata da Chiara Reale, rientra nella rassegna il Maggio dei Monumenti, quest’anno dedicata al filosofo Gaetano Filangieri e alla sua idea di diritto alla felicità da far prevalere sul diritto al possesso, fondando, proprio attraverso la sottrazione, uno spazio vuoto, un luogo di creatività in cui muoversi liberamente, senza il peso dell’eccedenza.
Spiega l’autore: «Abbiamo bisogno di imparare ad annoiarci, dobbiamo porre un limite alla compulsività narcisistica che ci sta divorando. C’è bisogno di trovare il coraggio di rimanere fermi e allo stesso tempo fluidi di fronte alla brutalità dei nostri istinti. Trattenerli e poi soffiarli via, con tutto il fiato che abbiamo, nelle nuvole, dandogli le forme della nostra anima».
Il pubblico potrà anche ammirare il polittico di bivalve/farfalle, costruito da tavole su cui sono montate, fra cromatismi iridescenti e fantasie optical, valve di cozze che per la loro natura di molluschi aderiscono alla materia.
Invertendo il punto di vista, eliminandone il contenuto e ribaltando il guscio, le valve diventano ali di farfalle pronte a spiccare il volo. Metafora della possibolità che ha l’essere umano di evolversi, eliminando la “zavorra” delle miserie e meschinità che lo inchiodano alla propria infelicità.
Ancora, mani aperte pronte a lasciare andare, ma anche protese verso il prossimo, sono rappresentate in una versione rielaborata del “Gioco del 15” (passatempo per bambini diffuso negli anni ’70-’80, composto da tessere numerate da 1 a 15 che si muovevano in 16 spazi). Le mani sostituiscono i numeri e si muovono grazie in uno “spazio libero” che rappresenta il vuoto fertile, in cui si colloca l’atto creativo che ci dona leggerezza e flessibilità.
Il percorso espositivo si chiude con due opere luminose di grandi dimensioni. La prima: una scritta in neon “Waiting for you…” su tela di pelle bianca. Un messaggio esplicito con un duplice significato: invita il pubblico a entrare letteralmente nello spazio per confrontarsi con la mostra, dall’altra sollecita tutti alla pazienza e all’attesa. La felicità è qualcosa che aspettiamo continuamente: non è il riempitivo di un luogo ma il luogo stesso.
La seconda, una grande luna in resina luminescente su tela di pelle nera: omaggio al tema che ispira l’edizione 2019 di “Wine&Thecity”, la manifestazione in cui s’inserisce il vernissage. La luna, simboleggia il lato oscuro dell’umanità, fatto di paure e insicurezze, materia densa, contrapposta al vuoto fertile, luminoso e necessario. Lavorando su se stessi, come in un’eclissi, l’angolo dark a poco a poco, finisce per coincidere con il vuoto fertile.
Durante l’inaugurazione, arricchita dalla degustazione di vini cilentani dell’azienda agricola San Salvatore 1988, performance del collettivo Fabulouskhate, diretto da Alfonso Mezzacapo.
Conclude la curatrice: «Viviamo in un’epoca molto complessa, di grande instabilità e paura. Ciò si manifesta ovviamente nell’arte: gli artisti sono sempre stati il termometro dei tempi in cui vivono. Tatafiore, con questa mostra, recupera un sentimento che si è purtroppo perso: il sentimento di speranza. E lo fa con semplicità, con la gioia di un bambino che apre gli occhi al mondo, recuperando il piacere dimenticato del gioco, del colore, ridando valore alle cose semplici, recuperando simboli considerati banali ma che banali non sono: sono semplicemente universali».
Renaissance Naples Hotel Mediterraneo
Via Ponte di Tappia, 25 –
Per saperne di più
www.mediterraneonapoli.com