Raccontare a Papa Francesco i mille volti di Napoli, tra eccellenza e degrado, aspettando di accoglierlo in citt  il 21 marzo. l’obiettivo del nuovo volume di Massimo Milone, “Napoli, lettera a Francesco” (edito da Giuda) che il direttore di RaiVaticano presenter  in anteprima nazionale nella sua citt , sabato 14 marzo alle 11.30, al Museo Diocesano.
Dopo il successo editoriale di “Pronto? Sono Francesco. Il Papa e la rivoluzione comunicativa un anno dopo”, Milone, nel suo secondo libro dedicato al pontefice, raccoglie sedici lettere provenienti da mondi diversi dalla cultura allo sport, dall’universit  alla ricerca, dalle imprese alla magistratura, con le firme degli scrittori Erri De Luca e Antonio Colasanto, del regista Luca De Filippo, del produttore Aurelio De Laurentiis, del filosofo Aldo Masullo, dello storico Giuseppe Galasso, degli accademici Lucio d’Alessandro e Fulvio Tessitore, degli scienziati Andrea Ballabio e Marco Salvatore, degli imprenditori Maurizio Maddaloni e Maurizio Marinella, di Mirella Barracco, presidente della Fondazione Napoli Novantanove e di due presidenti emeriti della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola e Giuseppe Tesauro. E una lunga intervista al cardinale Crescenzio Sepe che affiancher  il gironalista nella presentazione, con gli autori delle lettere e lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunit  di Sant’Egidio .
A Bergoglio Luca De Filippo parla dei detenuti minorenni, che avevano gi  assorbito l’ attenzione e l’impegno di suo padre, Eduardo «Santit , a nord ovest di Napoli c’è una piccola isola che si chiama Nisida. Dal Capo di Posillipo ci si arriva, via terra, percorrendo una strada dal sapore antico, scavata nel tufo della parete di quella collina. Si discendono tornanti fino ad arrivare in una localit  denominata Coroglio… Dietro quei cancelli occhi grandi, immensi, che racchiudono in un unico sguardo la disperazione di un destino prestabilito e ineluttabile. Occhi duri, asciutti che rivelano l’insopportabile ricordo di ciò che hanno visto. Occhi che non si aspettano n una mano tesa n un sorriso amorevole. Occhi che sanno, con certezza, di essere soli, ma potrebbero sciogliersi in un abbraccio. Sono i nostri figli, che non abbiamo saputo difendere da noi stessi ».
Mentre Sepe ricorda cheNapoli ha bisogno di impegni concreti per le emergenze, povert  e disoccupazione «Nessuna citt  è al centro di cos tanti discorsi, dibattiti e luoghi comuni come è Napoli. Ma senza il piglio giusto e una visione chiara e oggettiva, essa rischia di mandare in scena ai propri danni la vuota rappresentazione di una fiera delle parole fine a se stessa, in cui promesse e pronunciamenti, dichiarazioni e prese di posizioni, vengono triturate come polvere. C’è crisi di valori, c’è crisi di certezze. Davanti a noi tante sfide non impossibili…».
Lo sguardo va, comunque, alla speranza del cambiamento. Scrive Milone «Una lettera … seppur scritta con il cuore non può esaurire problemi, timori… Ma una cosa devo dirle, Santit . E glielo dir  Napoli. Qui guardiamo avanti ancora con fiducia e speranza, ci sentiamo ancora fortemente impegnati a disegnare nella concretezza il nostro futuro, a costruire e realizzare lo sviluppo, a lavorare per una pacifica convivenza sociale, attraverso l’esaltazione della centralit  e della dignit  dell’uomo. Contro ogni forma di degrado, sopraffazione, violenza».

Nelle foto, in alto, Milone con Papa Francesco e, in basso, la copertina del volume

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