Nell’eterno confronto tra yin e yang l’amore è sovrano, appiana le incomprensioni, si manifesta nei piccoli gesti e oggetti del quotidiano. “Acqua” come elemento primario e simbolo della maternit da cui tutto ha inizio. questo il titolo della nuova mostra personale di Giuseppe Manigrasso, a cura di Diana Gianquitto, negli spazi di Al Blu di Prussia di via Filangieri, Napoli. La storica galleria di Giuseppe Mannajuolo, con la direzione di Mario Pellegrino ospiter il percorso espositivo fino al 24 aprile 2015.
Si tratta di 40 sculture e 20 disegni di recente fattura, scrupolosamente selezionati dalla curatrice, per mettere in luce come ancora una volta l’arte di Manigrasso è capace di superare la tentazione della “maniera” per rigenerarsi e rimettersi in gioco, sempre con il piglio di chi non smette di sorprendersi di fronte alla vita e alle possibilit espressive offerte dall’ arte visiva.
«Ho avuto il piacere di conoscere il maestro in occasione di una sua personale – raccolta Gianquitto – che dovevo recensire. probabile che in quell’occasione sia riuscita a centrare alcuni punti focali sui quali si fonda il pensiero prima ancora che l’azione creativa di Manigrasso. Fatto sta che da allora è nata una proficua collaborazione artistica. Trovo che l’elemento più affascinante della sua produzione stia nella sua capacit di evolversi, pur senza sconfinare nella dispersione che la discontinuit può generare».
Un corpus di opere che racchiudono una chiave di lettura personale della vita. Gli oggetti del quotidiano, dalle mollette ai sacchetti, alle bottiglie e macchinette per il caffè, superano l’essenza della loro funzione per assurgere ad archetipo dell’esistenza, piccola manifestazione delle nostre abitudini e del modo in cui ci relazioniamo all’altro, attraverso i piccoli gesti di condivisione giornaliera.
« l’arte di una prospettiva esistenziale che ha molto vissuto, che anzi, di più, ha molto con-vissuto, forgiando il proprio riconoscimento di Essere anche sulla barriera/opportunit dell’inevitabile confronto con l’Altro, nello specifico della coppia, oltre e più che nella generalit degli altri incontri relazionali».
Giuseppe Manigrasso , classe 1946, nasce a Tarano ma si considera napoletano di adozione; nella citt partenopea frequenta la Facolt di Architettura pur laureandosi in Ingegneria e Architettura a Friburgo (CH). Con Franco Sossi fonda nel 1964 il “Gruppo dei 5”, dando inizio a un’intensa attivit artistica che lo vede protagonista sia in Italia che all’estero. Nel 1968, ospite della galleria “Lucio Amelio”, presenta alcuni importanti progetti, tra cui “Environments” opere di poesia sonora. Dagli anni ’70, spazia in vari campi dell’arte visiva, anche applicata, come nel caso del design industriale e dell’architettura d’interni. Negli anni ’80 dirige la Galleria d’Arte Contemporanea “N.7” di Napoli, fonda la rivista d’Arte, Urbanistica e Architettura “AURA” e il Centro Studi Scienze Umane di Napoli. Negli anni ’90 è protagonista di numerose personali a Napoli; negli anni 2000 firma, tra gli altri, il progetto per la fontana delle antiche Terme Stabiane.
Al Blu di Prussia
Via Gaetano Filangieri 42 80121- Napoli
Ingresso libero
Orari dal marted al venerd, ore 16.30/20.00
sabato ore 10.30-13.00 e 16.30-20.00
Info e contatti 081 409446
info@albludiprussia.com
direzione@albludiprussia.com
Nelle foto, alcuni lavori in mostra