Come le Naiadi nei versi omerici. …tessono manti purpurei, meraviglia a vedersi… Rita Esposito diventa una di loro nell’Antro della Sibilla a Cuma, venerdì 21 giugno 2019. Ingresso libero dalle 10,30 alle 13: l’artista intreccerà trame di filato lungo il cammino degli immortali, in una metafora del rapporto tra vita e morte, attraverso lo strumento del tessere, nel giorno del solstizio d’estate.
I manufatti diventeranno parte dell’installazione collettiva “il fiume di rose”, installata nell’Antro, concludendo la realizzazione della rete di 33 metri che è stata base e sostegno di tutti gli eventi realizzati in 9 mesi, in un percorso itinerante e interattivo. La rete ha rappresentato, infatti, il substrato che ha raccolto, attraverso le rose installate dalle partecipanti, i temi, le riflessioni e le emozioni elaborate durante gli incontri e le performance. Unite dal sapere antico delle mani.
La trama di base termina in un luogo dal valore fortemente simbolico, origine della civiltà partenopea e centro della cultura mediterranea. Nel mito della Sibilla, profetessa legata all’oracolo dei morti capace di fornire responsi alle migliaia di pellegrini che giungevano a Cuma da ogni parte del Mare Nostrum.
L’ evento è curato dall’architetto e fotografo Daniele Galdiero e chiude la serie di performance itineranti dell’artista con coinvolgimento del pubblico in varie città d’Italia. L’installazione sarà esposta nel prossimo luglio al Palazzo delle Arti di Napoli e poi in altre sedi.
Conclude l’artista napoletana: «L’opera d’arte, nel suo costituirsi, acquisisce un forte valore simbolico: la trasformazione di un filato in un nuovo oggetto fatto di pensiero creativo ed amore diviene metafora della vita stessa, necessità umana di giocare con il filo dell’esistenza per tramandare conoscenza e originare bellezza nella meraviglia della coesistenza in pacifica armonia».
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