Una ragazza dagli occhi tristi, in maglietta bianca e jeans un po’ stracciati, capelli lunghi mori, raccolti sulla nuca, canta accovacciata davanti alla basilica, incurante degli sguardi dei passanti. «Munasterio ‘e Santa Chiara…/tengo ‘o core scuro scuro…/Ma pecch, pecch ogne sera,/penzo a Napule comm’era,/ penzo a Napule comm’è?! ». Un cane le coccola con il muso i piedi nudi, lividi per freddo e stanchezza.

Arriva con la rapidit  del fulmine un signore sconosciuto dall’aria baldanzosa e arrogante, prende a calci il meticcio che fino a pochi instanti prima scodinzolava per consolare la sua giovane amica. Nessuno si muove per difenderlo.
La ragazza si alza di scatto e reagisce, sferrandogli un pugno nella pancia gonfia, coperta da un cappotto di cachemire color cammello. Solo allora la gente si scuote, la circonda, l’agguanta insieme al suo compagno di strada e li trascinano entrambi verso una volante della polizia, in piazza del Gesù.

I poliziotti sono anche un po’ annoiati per tutta quella ressa, impegnati a fare quattro chiacchiere tra loro, gi  pronti per andare a prendere la tazzina di caffè al bar di fronte.
Ma una signora matura e robusta, dai capelli biondi ben pettinati, in tailleur azzurro, si avvicina loro e, risoluta, dice di voler salire anche lei in auto «Se me lo impedirete, dovrete travolgermi con tutte e quattro le ruote, fino a spiccicarmi al suolo come una marmellata». Sbuffando, i due agenti le aprono lo sportello posteriore e la spingono all’interno della vettura con la ragazza, il cane e l’uomo panciuto. E, messo in moto il veicolo, si dirigono verso il vicino commissariato.

L, la signora pretende a viva voce di parlare con il commissario; arrivano, invece, due sorridenti e giovani poliziotte.
I loro colleghi stanno per aprire bocca, quando la ragazza che, fino a quel momento è sembrata assente e impassibile, comincia a spiegare le proprie ragioni, singhiozzando e puntando il dito contro l’uomo che ha aggredito il bastardino «Ha colpito lui perch in realt  voleva picchiare me. Chi sono?- vi chiederete. Il mio nome è Identit , amo questa terra ma osservo addolorata la sua indifferenza ormai cronica per la sofferenza degli altri. E lui è la conferma del benessere egoista che non sopporta di vedere il disagio».

Indica lo sconosciuto aggressore che abbassa lo sguardo, mentre la signora in azzurro lo apostrofa
«Adesso hai paura, eh. Che cosa pensi? Che vogliamo toglierti la tua amata sicurezza conquistata a colpi di menefreghismo? Non temere, io sono qui solo per testimoniare chegenerosit  e altruismo esistono ancora in questa citt  e altrove… Voglio fare una dichiarazione La sottoscritta, Solidariet , conferma che… ».

Ma le due giovani poliziotte la interrompono «Signora, non si preoccupi, non c’è bisogno che lo metta per iscritto. Vogliamo solo risolvere l’incidente. Ricordando a questo signore che nessuno ha il diritto di prendere a calci dignit  e uguaglianza, ingredienti indispensabili per essere davvero liberi. Nemmeno il benessere ne può fare a meno».
Il meticcio, che fino a quel momento è rimasto accucciato davanti alla scrivania, ritrova l’allegria abbaiando e la ragazza abbandona la malinconia per un sorriso.

*Questo numero del nostro magazine è dedicato alla realt  del volontariato, composta da persone giovani e mature, che s’impegnano con il loro lavoro ad alleviare le sofferenze degli altri, spesso invisibili ma sempre più numerose sul territorio regionale e nazionale. Dall’integrazione degli immigrati all’assistenza agli anziani, raccontano la loro esperienza Giovanna De Rosa, referente della formazione del Csv Napoli (Centro di servizio per il volontariato Napoli), Silvia Aurino (napoletana che opera come volontaria a Siena), Maurizio Grosso (dell’associazione Misericordia), Emanuele Iervolino (attivo nel reparto di oncologia pediatrica del primo policlinico di Napoli), Bruno Mazza (dell’associazione di Caivano “Un’infanzia da vivere”), Valeria Nazzaro (dell’associazione Sindrome di Down Regione Campania, Valeria Rega (dell’Auser Napoli centro Onlus).

Per saperne di più
www.csvnapoli.it

www.ausernapolicentro.com

www.diamounamano.it

www.downneapolis.it/

www.misericordie.it/misericordie/sedi.html

uninfanziadavivere.it/progetti.html

In foto, un’immagine dal centro Auser di Napoli che si dedica all’assistenza degli anziani

Marted 27 gennaio 2015

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