Premio Radicondoli al Nuovo Teatro Sanità di Napoli. Appena assegnato nell’ambito della trentatreesima edizione del Festival che si svolge in provincia di Siena fino al 4 agosto, con la direzione artistica di Massimo Luconi.
A deciderlo è stata la giuria composta dai critici teatrali Sandro Avanzo, Rossella Battisti, Claudia Cannella, Enrico Marcotti, Valeria Ottolenghi e Elena Lamberti.
Un motivo d’orgoglio per tutta la città, partendo dal nocciolo della motivazione che è alla base del riconoscimento: «Napoli che rigenera se stessa attraverso il teatro, il teatro che, da esperienza del suo palcoscenico, diventa motore di risanamento sociale e culturale, è quanto ha realizzato nel quartiere Sanità, noto più per le sparatorie e i delitti di camorra che non per aver dato i natali a Totò, Mario Gelardi con un gruppo di una trentina di ragazzi capitanati da Carlo Geltrude, in soli sei anni. Anni in cui hanno saputo diventare un avamposto di legalità, di quella legalità che il nostro Stato fa tanta fatica a mettere in atto. Ma soprattutto diventando un crocevia di esperienze umane ed artistiche, nazionali ed internazionali».
Un teatro che ha intessuto una rete internazionale di contatti, dall’Argentina alla Germania, sia sul fronte della drammaturgia contemporanea che del teatro di ricerca. «Svolgiamo il nostro lavoro- commenta soddisfatto il direttore artistico Mario Gelardi- in un quartiere che sembra nascosto e dimenticato rispetto al resto della città ed è sempre sorprendente accorgersi che qualcuno ci osserva da lontano. Scoprire che i critici teatrali di tutta Italia seguono il nostro progetto, lo conoscono e addirittura gli attribuiscono un premio così importante, aggiunge valore e forza a un percorso che per noi sarebbe significativo in ogni caso, con o senza premi».
Un piccolo miracolo che si è compiuto anche grazie alle giovani energie che alimentano questa realtà con il loro tenace lavoro, giorno per giorno. Così il teatro mostra come possa trasformarsi in leva di un cambiamento reale.