L’arte come una madre fertile e premurosa genera idee anche per donare nuovo scopo e nuova vita a oggetti inanimati e dichiarati morti da possessori incuranti. Se l’ecosostenibilit e l’attenzione ai consumi sono tematiche molto sentite dalla societ contemporanea, quale modo migliore di riutilizzare mobili e oggetti vecchi cambiando loro aspetto e destinazione d’uso grazie al tramite dell’arte? ciò che fa il duo creativo DaMa RicreArt, l’unione di due fervide menti che hanno deciso di mettere in piedi un progetto di recupero di mobili vecchi, usati, magari abbandonati in un cassonetto e restituiti a nuova vita.
Gli artefici di questo risvolto in chiave ludica, oltre che ecologica, del recupero usato sono i due restauratori Daniela Gazineo e Massimiliano Di Maio che da pochi mesi, in quel di Salerno, hanno deciso di riciclare anche il proprio lavoro, unendo insieme le conoscenze nell’ambito del restauro e una creativit davvero inesauribile. E cos, un mobile abbandonato, un cruciverba gi fatto, uno spezzone di tessuto, barattoli vuoti, uniti insieme dal legante della fantasia e dalle mani esperte di chi conosce bene le vie del restauro tirano fuori oggetti differenti, rivisitati nella forma e spesso anche nella loro funzione.
Sono proprio gli oggetti trovati che suggeriscono ai due restauratori le idee che andranno a mettere in pratica per restituire loro bellezza e utilit . La stessa sigla che li rappresenta, DaMa, è l’acronimo dei loro nomi ma anche il primo oggetto che hanno trovato e deciso di rimettere a nuovo una scacchiera.
Daniela Gazineo è restauratrice, pittrice e arteterapeuta, cosentina di nascita ma campana di adozione, avendo compiuto i suoi studi artistici all’Accademia di Belle Arti di Napoli e vivendo tutt’ora a Salerno. La collaborazione con ditte private ha segnato lavori importanti per citarne solo alcuni, affreschi e decorazioni murali per la Chiesa di Santa Maria Egiziaca in Napoli, il restauro di “Vesuvio” serigrafia su cartoncino di Andy Warhol e i restauri manutentivi delle fontane monumentali nella Villa Comunale e nel centro storico di Napoli.
L’interesse verso l’espressione artistica si è realizzata negli anni, attraverso la pratica di svariate tecniche artistiche, plastiche e con il mezzo fotografico. Ha preso parte a varie manifestazioni culturali, fra le quali Hicetnunc Quiedora al Castello Aragonese di Baia, alla collettiva “Tsunami” allestita nella galleria d’arte moderna di Pescara, ha partecipato alla I Biennale d’ Arte Contemporanea Salerno 2014. «La consapevolezza del forte potenziale dell’arte e della sua capacit di lenire i mali dell’animo e talvolta anche del corpo, mi ha spinto a frequentare un Master in Arteterapia, al Cisat di Napoli. Attualmente, oltre al lavoro di “restauro creativo e amorevole” con Massimiliano, organizzo laboratori per bambini nelle scuole elementari e medie e curo il laboratorio di arte terapia al Centro di Salute Mentale di Salerno e all’associazione Il Ricino Rifiorito, sempre di Salerno».
Massimiliano Di Maio nasce in Germania da genitori italiani ma dopo sono 9 mesi è gi di ritorno in patria, a Salerno, dove attualmente vive e lavora. «Il mare è un punto forte nella mia vita, influendo anche sui miei studi; difatti, pur dimostrando sin da piccolo una certa propensione al disegno decido di frequentare l’Istituto professionale per la Navigazione “Il Nautico”».
Dopo la scuola Massimiliano entra in Marina e incomincia il suo percorso di crescita, maturit e sacrificio, partecipando a una missione umanitaria in Somalia. Finito il servizio si dedica ai lavori più disparati senza ricavarne alcuna soddisfazione, fino al 2000, quando entra in una ditta di restauro come apprendista e il cantiere diviene la sua scuola d’arte.
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Nelle foto, alcuni lavori di DaMa RicreArte