Aspettando l’alba come ogni anno. Al Ravello Festival, nella magica atmosfera del Belvedere di Villa Rufolo (foto di Pino Izzo). Un’emozione unica per il lento apparire del sole che fa capolino dai monti sul golfo. Un rito che affascina spettatori provenienti da tutto il mondo. Un appuntamento che molti tentano di riprodurre, ma lo scenario della costiera amalfitana resta impareggiabile. Lo conferma il sold out per il concerto di domenica 11 che si è raggiunto a poche ore dall’apertura della vendita dei biglietti.
Sarà l’Orchestra Filarmonica Salernitana a salire sul palco per il quarto anno diretta dal lombardo Lorenzo Passerini, stella emergente tra i giovani talenti europei.
In programma, un altro passaggio dalla notte all’alba, quello dell’introduzione che Giacomo Puccini scrisse per l’ultimo atto di Tosca nel quale sono descritti i rintocchi magici delle campane che svegliano la Città Eterna, prima che avvenga il tragico epilogo dell’opera con la fucilazione del protagonista Mario Cavaradossi sullo spalto di Castel Sant’Angelo.
Il secondo brano è di Igor Stravinskij. Il compositore affascinato dal Belpaese, accettò l’idea dell’impresario Djagilev di ricavare un balletto su uno scenario della Commedia dell’Arte (Picasso dipinse scene e costumi), impiegando preesistenti musiche di Pergolesi. La rielaborazione del materiale antico in Pulcinella divenne la quintessenza del “neoclassicismo” del compositore russo.
Benvenuto al sole con la Quinta di Beethoven, quella che fra le nove partiture riassume e semplifica la personalità dell’autore. Un Beethoven titanico, sublime e grandioso con un’idea di base: la progressiva transizione da una situazione di conflitto a un’affermazione conclusiva in cui le tensioni vengono trionfalmente superati. Dopo ogni notte c’è sempre un’alba.
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