Lavoro vero e nuova precarietà, diritti acquisiti e lontananza istituzionale, selezioni pubbliche non rispettate, risposte delle istituzioni vaghe e incerte. Tutto questo condensa la storia dei 471 navigator della Regione Campania, gli unici selezionati e non sottoscrittori del relativo contratto.
All’indomani della legge e del relativo finanziamento del reddito di cittadinanza viene introdotta la nuova figura professionale di un tutor, con il compito di seguire il disoccupato che percepisce la misura assistenziale, fino alla sua collocazione al lavoro (foto). In tutte le Regioni d’Italia parte e per i malcapitati 471 della nostra Regione no. Motivo? Il presidente della Regione Campania – Vincenzo De Luca e l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal), vigilata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si “scaricano” a vicenda e si tengono lontani dalla risoluzione della vertenza che, allo stato, ha portato allo sciopero della fame i giovani interessati.
L’eclettico e turbolento ex sindaco di Salerno, attualmente a capo del governo regionale, si trincera, tra le altre cose, dietro il principio che l’assunzione di questi professionisti è precaria perché dura solo due anni. Forse gli sfugge che a ogni navigator verrà corrisposto un assegno mensile che si aggira tra i 1700/1800 euro netti mensili, più 300 euro a titolo di spese sostenute.
Ma la dimenticanza più clamorosa del presidente De Luca riguarda l’assunzione dei disoccupati di lunga durata chiamati Bros che, dopo anni di lotte, nel 2007 vengono finalmente inseriti nel programma “Campania Più”, finalizzato alla promozione dell’inserimento lavorativo di categorie in condizione di svantaggio occupazionale. Degli oltre tremila soggetti ne verranno occupati circa 1200, per il resto si vedrà.
Quest’ultimi (BROS) verranno presi in carico dalle aziende che vorranno usufruire di agevolazioni fiscali per assunzioni a tempo determinato, a cui verrà corrisposto un assegno molto inferiore a quello previsto per i navigator, oltre ad essere impiegati nell’ambito delle cinque province campane, con effettivi disagi negli spostamenti e per le spese di viaggio sostenute.
Il conflitto istituzionale, poiché di questo si tratta, tra il M5S, soggetto che ha istituito il reddito di cittadinanza, e Vincenzo De Luca, esponente del PD, nasconde strategie personali e posizionamenti in campo nelle immediate e future scelte politiche, in Campania e a livello nazionale.
Uno squallido teatrino innervato dal presidente Vincenzo De Luca che giudica i precari “creati” dall’alleanza giallo-verde e si dimentica proprio quelli che si appresta a “battezzare” lui, senza alcun rispetto per gli uni né per gli altri. Il governatore oppone un altro argomento: si appresterebbe a far assumere 650 disoccupati a tempo indeterminato proprio nei Centri per l’Impiego per selezionare i senza lavoro.
Gran caos sotto al cielo, quindi, dove si oppongono scelte che influiranno sulla qualità della vita individuale di migliaia di giovani, dove per alcuni di questi la ricerca del lavoro volgerà finalmente a termine e per altri bisogna conquistare ancora il gradino finale.§
Ma i navigator non sono quelli che dovevano sostituire il carico di lavoro dei Centri per l’Impiego? Quest’ultimi non sono in attesa di essere riformati?
Con questi interrogativi nient’affatto risolti l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro avrà regie diverse, produrrà canali diversificati. E qui nel Mezzogiorno, in un mercato del lavoro bloccato, avere strumenti a diverse velocità creerà ancora più difficoltà, piuttosto che unificare e semplificare procedure, come renderle certe e durature, si andrà verso uno sdoppiamento di funzioni.
Un gran male per il Sud che probabilmente patirà, come sempre, scelte confuse e poco lungimiranti, dove non brillano quelle del Governo né tantomeno quelle della Regione Campania.