Esordio letterario per la trentenne Francesca Schiavo Rappo. Dodici racconti per dodici personaggi raccolti sotto il titolo La compagnia della Tèpa. Dodici atti di vandalismo sociale.
Francesca nasce a Battipaglia nel 1984 e vive nel comune di Stella Cilento dove si occupa di promozione culturale, poesia e scrittura. Nel 2018 è in finale nelle selezioni regionali di “Sputa il rospo”, poetry slam organizzato da Caspar Campania e ha ottenuto il premio “Opera prima” di AVeditoria per la sezione poesia con la silloge “Il primo uomo del nuovo mondo“.
«Questa raccolta- spiega- si sviluppa come atto di protesta contro l’approssimazione con cui si trattano le fragilità umane. Grido e lamento per il materialismo in cui si consumano le relazioni sociali».
Espressione del mostro che è in ciascuno di noi e che, oppresso, ci opprime. Il libro, pubblicato da L’ArgoLibro, si presenta come una critica sociale in costante frapposizione fra simile e verosimile, fra possibile e improbabile: la realtà diventa relativa e tutto è messo in discussione.
Il primo e ultimo racconto danno coerenza all’intera pubblicazione: i due testi, infatti, funzionano come parentesi all’interno delle quali si consumano le proteste, i così detti “atti vandalici”, di tutti gli altri protagonisti. Spetta a quei personaggi originari, la donna e l’uomo del “dopo caduta”, il compito di definire lo spazio umano della narrazione. La raccolta, curata da Milena Esposito, è impreziosita dalle illustrazioni di Cristiana Nasta, anche lei di origini cilentane. Ha esposto i propri lavori in varie rassegne d’arte del territorio, nei centri culturali Vico’Sound (Vallo della Lucania), Cantina dell’arte (Avellino), Ambarabà (Agropoli), Castello dei Principi Capano (Pollica), Palazzo Ricci (Ascea), e all’Università degli studi di Fisciano.