Amore tra vapori e fornelli. Una storia nata a Parigi e cresciuta ad Avignone. Stany e Chloé. Lui francese, nato in una famiglia di origine avellinese. Lei, canadese, del Quebec. Stany ha già progettato un viaggio in Australia, dovrà partire un mese dopo averla incontrata. Chloé ha appena deciso di ritornare a casa per riprendere i suoi studi. Ma la vita ha deciso altrimenti. Lui compra un altro biglietto aereo e vola a Montreal. «Quello che ci è capitato è incredibile. Che facciamo?».
Da allora sono passati vent’anni e vivono ancora insieme. Ad Avignone, la città dei papi, dove la loro passione si riaccende ogni giorno tra i sapori di una trattoria italiana. Nel quartiere dove negli anni cinquanta vivevano oltre duemila famiglie di emigranti. « Les voisins d’à côté », al civico 164 di rue de la carreterie, ha aperto l’ingresso ai suoi clienti nel luglio 2015, durante il celebre festival teatrale.
A raccontarmi come è andata è proprio lui, Stany Tulimiero, seduto di fronte, accanto al bar dell’istituto francese di Napoli. Si è preso una pausa, in una lunga giornata trascorsa tra la mensa e la cucina di palazzo Grenoble in via Crispi, per due atelier gastronomici con “apprendisti cuochi” dove, con gli chef Aurel Lamboley e Raffaele Canciello, ha insegnato ad allievi golosamente entusiasti l’alchimia gastronomica tra Italia e Francia.
«Les voisins d’à côté » aveva un fratello maggiore, “Les voisins du dessus”. Tra l’uno e l’altro sono trascorsi quattro anni d’intervallo. Una parentesi necessaria per far nascere, nel frattempo, la loro casa/barca ancorata sul Rodano, una navetta di ventisei metri degli anni cinquanta (numero magico per loro), completamente ricostruita con materiale vintage intercettato su “le bon coin”, sito dei piccoli annunci gratuiti. Un esperimento riuscito che ha dato loro la spinta per mettere su il nuovo locale, con oggetti recuperati come i bidoni del latte che ne illuminano le sale.
Non c’è menu. Tutto avviene come in famiglia. Si apre il frigo e quello che c’è va a finire nei piatti del giorno, segnati su una lavagnetta. Alle pareti, intorno, la nostalgia dell’Italia rinata dopo la guerra è interpretata dalle immagini di Sophia Loren e Marcello Mastroianni, icone del cinema mondiale.
La gentilezza è uno degli ingredienti principali utilizzato da Chloé che chiama tutti per nome, facendoli sentire a casa loro. Ed è nel calore della cucina familiare che Stany ha imparato ad amare pentole e padelle. Ultimo figlio, da piccolino s’impadronisce del rullo per tagliare i ravioli, trasformandolo nel suo giocattolo preferito.
Pur studiando da ragioniere, insegue la passione per i profumi appetitosi e si lascia guidare dal cuore. Inventando segreti che incantano il palato. Così i cannelloni si riempiono di tagliata d’anatra e la tarte d’oltralpe offre il gusto delle pere napoletane. Impossibile resistervi. Il passaparola è inarrestabile, i tavoli si affollano di persone in cerca di benessere. Tra i piaceri del cibo buono. Dai vicini della porta accanto.
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