Il gatto e gli occhiali. In francese suona “Le chat et les lunettes”. Ha un musetto simpatico e intrigante. Ne farà di strada. Adesso guarda le persone che entrano nell’atelier napoletano di via Crispi 68, Arte di creare, da una maglietta per bambini o da un top stile teenager. Ma Maria (Carolina) Siricio, che gli ha dato luce e colore, dipingendolo su stoffa, con la scritta d’oltralpe, ha in mente per lui un lungo sentiero d’arte, ancora in bozza nella sua mente.
Il gatto ha un ruolo da protagonista già nel suo privato. Tre sono quelli che le girano per casa e uno di loro, nero e cicciottello, che si infila di notte nel suo lettone, riposa adesso soddisfatto e sazio, dopo aver mangiato un pesciolino, su una tela esposta nel negozio: è in barca, alle sue spalle il Vesuvio. Che, in un arancio fluo, duetta con un cuore (ex voto) dipinto su una borsa dalla tonalità grigia. Mentre l’azzurro del mare, sovrano di emozioni, inonda altri quadri.
UN COSTUME DA PITTRICE
Che nel regno dei suoi desideri ci sia la pittura le è chiaro già da bambina, quando alle elementari, per una festa di carnevale, si traveste da pittrice, con baschetto, pennello e tavolozza di colori. Ma scavando nella memoria, la prima immagine che ricorda di sé nell’infanzia è quella di una ragazzina in cucina intenta a impastare/pasticciare qualcosa sicuramente di immangiabile. Poi, da grande, è diventata talmente brava ai fornelli che, per l’inaugurazione della sua bottega artistica, qualche giorno fa, ha lei stessa preparato focacce e torta alla frutta molto gradite dagli invitati.
IL TEMPO RITROVATO
Un ritorno nel quartiere di Chiaia, il suo, dopo aver fatto tappa per un po’ di anni al Vomero, in Via Merliani e nella zona di Antignano. I primi passi, infatti, li percorre, nel 2003, nello spazio di piazzetta Rodinò, “Il tempo ritrovato”, creato da Rita Monteleone per ridare ruolo alla vitalità artigiana. Nel frattempo, studia decorazione pittorica all’Accademia di belle arti in via Costantinopoli, dopo il diploma all’istituto d’arte Palizzi.
Ma le tracce della sua creatività le lascia anche in locali pubblici. Nella sala/ludoteca, al piano inferiore del ristorante “Il peperoncino”, a Santa Lucia, dove disegna fiori giganti e leccalecca. ma anche da Ciro a Mergellina: a una delle pareti affida il tralcio di ortofrutta ispirato dal maestro britannico dei murales e degli affreschi su soffitto, Graham Rust.
IL SENTIMENTO PRENDE FORMA
Maria coltiva per sé e per gli altri il disegno come esercizio di meditazione, come opportunità da offrire per dar forma a un sentimento. Attraverso corsi/laboratorio per piccoli e grandi, prendendo spunto dall’osservazione della natura. Lavorare per lei significa trasformare, ricreare, reinventare una cassapanca, un tavolo o la testiera di un letto per tutelare l’ambiente e non inquinarlo soffocandolo con relitti di legno, chiodi e altro.
GIOIELLI DI RESINA
A darle nuovi suggerimenti, oltre al socio Adriano, è il compagno Bruno che, a dispetto della sua laurea e della sua attività in economia aziendale, l’affianca tra pensieri e idee. Sua, quella di appendere foto su quei fili metallici nello spazio appena aperto e di dare la possibilità a fotografi emergenti, in futuro, di proporre mostre dei loro scatti. E anche di regalarle un workshop (di 3 giorni) alla scuola fiorentina di gioielleria contemporanea per imparare a forgiare la resina e a modellare orecchini o bracciali ornati con foglia oro.
LA CALAMITA DELL’ARTE
Arte chiama arte. Come una calamita. Che la incolla alla vetrina di un negozio, quello di Sara Lubrano (in vico Belledonne) raffinata signora dei gioielli realizzati con la tecnica della cera persa. Un pomeriggio, Maria entra, affascinata da quelle creature luccicanti. Chiacchierando, Sara le parla di EnterprisinGirls, l’associazione fondata da Francesca Vitelli, esperta d’impresa al femminile. Un’esperienza che non si lascia scappare, iscrivendosi. Convinta che sia la vita a prenderti per mano, giocando con le coincidenze.
Per saperne di più
www.facebook.com/arte.d.creare?fref=ts
http://www.enterprisingirls.it/
