Per la prima volta la poesia shakespeariana si addentra tra i vicoli, i colori, gli odori e le suggestioni della città delle sirene. A darle la voce è Gianni Lamagna, musicista, cantante e attore napoletano che, dopo due anni di gestazione, ha presentato ieri (mercoledì 14 ottobre) alla Feltrinelli di via Santa Caterina a Chiaia, il suo nuovo progetto musicale, il cd Neapolitan Shakespeare. 17 sonetti musicati e tradotti in napoletano dalla voce della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Il progetto, pubblicato e distribuito dalla Europhone Records e prodotto dall’associazione Di Musica in Musica, è stato accolto con calore e entusiasmo dal numeroso pubblico in sala ed è tra i candidati alla XXIX edizione del Premio Elsa Morante che gli riconosce una dimensione speciale per la musicalità resa ancora più emozionante dalla lingua napoletana.
Lamagna ha annunciato che il 17 ottobre sarà a Procida per la presentazione del Premio che quest’anno si terrà a Napoli il 5 dicembre al Teatro Sannazzaro e il 14 novembre alle 19 ci sarà la prima mondiale di Shakespeare nella Basilica di San Paolo Maggiore. Hanno partecipato alla presentazione Gennaro de Concilio, fondatore dell’etichetta Europhone Records, Carmine Aymone, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, Nicola De Blasi, docente di Storia della lingua italiana alla Federico II, e Stefano Manferlotti, docente ordinario di letteratura inglese.
Neapolitan Shakespeare è un esperimento innovativo in cui si fondono diverse anime: il 700 napoletano, la tradizione popolare, il country, la musica irlandese, i Beatles, l’amore per i compositori brasiliani. Innovativo perché riesce a rendere autonomi e indipendenti i sonetti shakespeariani. I testi in napoletano funzionano bene da soli come testi scritti e ancor meglio con la musica.
Lamagna riesce a far dimenticare l’autore che c’è dietro e a conquistare un nuovo pubblico, quello che non avrebbe letto i sonetti originali. Comune denominatore l’amore, che permea tutte le espressioni culturali partenopee, capace di dar vita a grandi personaggi e a grandi commistioni. Tredici dei diciassette sonetti sono tradotti e musicati da Lamagna. Gli altri quattro sono stati composti da Paolo Raffone, Piera Lombardi, Nico Arcieri e Giosi Cincotti. In due sonetti, il 90 e il 116, Lamagna è accompagnato dalle belle voci di Piera Lombardi e Alessio Arena, mentre nel sonetto 111 lo supportano le voci delle “Mamme di Sisina”.
Testi e musica viaggiano insieme in una continuità tra passato e presente che unisce in maniera armoniosa la tradizione napoletana con quella inglese. Si scopre una componente musicale della grande letteratura, la durata, la continua attualità e il napoletano si presta foneticamente più di ogni altra lingua. Si ha l’impressione che siano stati scritti ieri. Un’evoluzione della sonettica shakespeariana secondo la propria propensione artistica che guarda al passato ma vive nel presente e, grazie a Gianni Lamagna, rilancia la lingua in un’altra dimensione.
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Nella foto, Gianni Lamagna alla Feltrinelli per presenatre il suo progetto