Il convitato di pietra. E’ il nuovo itinerario teatralizzato al Cimitero delle Fontanelle organizzato da En Kai Pan, Artes – Restauro e servizi per l’arte e Associazione Teatrale Aisthesis. Domenica 27 ottobre incontro alle 10 alla Stazione Metropolitana di Materdei: possono partecipare adulti e famiglie con bambini di età superiore agli 8 anni.
Un’occasione per immergersi uno dei luoghi più misteriosi e suggestivi della città di Napoli, attraverso le storie che lo popolano.
Il percorso sarà guidato dalla guida abilitata Teresa Peluso, e partirà dall’uscita della stazione di Materdei della Metropolitana Linea 1, per poi proseguire lungo via Fontanelle e all’interno del cimitero. La visita teatralizzata è adatta ad adulti e famiglie con bambini di età superiore agli 8 anni.
I partecipanti saranno coinvolti in un percorso di esplorazione del sito, durante il quale, all’improvviso, compariranno i personaggi della commedia, riportando in vita Don Giovanni, il suo servo Pulcinella e il terribile convitato di pietra.
In scena gli attori dell’Associazione Teatrale Aisthesis: Luca Gatta (regista, attore e pedagogo), Giuseppe Fedele (attore) e Luca Lombardi (attore).
Il cimitero delle Fontanelle è un sito unico al mondo, un ex-ossario che si estende per circa 3000 metri quadri in una cava di tufo nel cuore del quartiere della Sanità e sotto la collina di Materdei.
Contiene un numero imprecisato di crani e ossa umane (di sicuro più di 40.000) ed è diviso in diverse navate, come una maestosa cattedrale di tufo e ossa, a ciascuna delle quali sono legate storie e leggende cittadine. Grazie, infatti, alla persistenza per molti secoli del culto delle “anime pezzentelle”(le anime del Purgatorio) e dell’usanza dell’adozione delle capuzzelle, il luogo è stato sempre molto visitato dai fedeli e nei secoli molte storie sono state tramandate, concentrandosi soprattutto su alcuni teschi, diventati il simbolo del cimitero, tra i quali i famosissimi Don Pasquale, Donna Concetta e il Capitano.
Proprio a quest’ultimo è legata una leggenda settecentesca, che altri non è se non una riscrittura del famosissimo Don Giovanni e il convitato di pietra. Qui, dunque, si incrociano la storia della città con quella del teatro, in special modo della Commedia dell’Arte: a Napoli nel Settecento l’abbate Andrea Perrucci, noto come autore della Cantata dei pastori, scrisse, infatti, un Don Giovanni napoletano, Il convitato di pietra, già riscoperto anni addietro dal maestro Roberto De Simone.
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