“Bestiario napoletano” (Editori Laterza pp. 216, euro 18,00) di Antonella Cilento, di recente uscita, conquista dalle prime pagine. un saggio, ma potrebbe essere un racconto, un percorso guidato nei meandri di Napoli, un finissimo cammino nella storia e nella cultura di questa citt e molto di più. Vogliamo sottolinearlo senza enfasi è davvero un bel libro.
La Cilento, scrittrice di indiscussa bravura, con al suo attivo romanzi, testi teatrali, racconti, organizzatrice di incontri letterari europei come “Strane Coppie”, vincitrice di premi letterari, candidata nel 2014 al Premio Strega con il romanzo “Lisario o il piacere infinito delle donne” (Mondadori), l’altra sua pubblicazione recente è “La Madonna dei Mandarini” (NNE editore), validissima insegnante di scrittura creativa dal 1993 il suo laboratorio di scrittura creativa “Lalineascritta” è uno dei più importanti in Italia, con questo testo, di variegate e multiformi possibilit , ci affascina una volta di più.
La scrittrice conduce per mano attraverso una citt di luci e ombre, di miti, Storia e aneddoti, i cui incredibili “tipi” possono convivere, specchiarsi, talvolta, con un campionario animale o fauna urbana, appunto da ciò il titolo bestiario napoletano.
Una citt dove coesistono “le zoccole, le balene, i chiattilli, le civette, il monaciello, le mosche d’oro, le teste di cavallo, i coccodrilli, i nuovi migranti, i grandi scrittori, l’immancabile diavolo, i calzolai, gli acquafrescai, i magnafoglie”, citando la presentazione, ma anche palazzi, strade, monumenti e, soprattutto, una citt che ha vissuto e vive ancora tante vite diverse. La Cilento ci fa inoltrare in epoche lontane, in una Napoli spazzata via dai secoli e dalle trasformazioni urbane ma ancora oggi stratificata, se appena si va a scavare la nuova metropolitana di turno. Una citt antica e moderna, con personaggi storici importanti e popolo minuto, restituita dalla superba penna della scrittrice con una tale precisione nella sua topografia ora scomparsa, che ci sembra di vederla, di camminare in essa, cos come era una volta. All’improvviso, ci appaiono strade, fontane, piazze che non ci sono più, mentre la Cilento mette in campo Storia e leggenda, similitudini fra il passato e il presente, e tanto altro.
Il libro ci racconta di mondi che si allargano nelle varie epoche storiche ma anche di personaggi illustri che hanno vissuto in diverse epoche a Napoli da Miguel De Cervantes, a Jusepe de Ribera, passando per Boccaccio, Petrarca, fino ad arrivare ad Oscar Wilde, Annamaria Ortese, Jean Paul Sarte, Sandor Marai, Gustaw Herling, e altri.
Come in un gioco di scatole cinesi, la scrittrice cattura l’attenzione del lettore, procedendo attraverso un percorso che non si ferma a pedisseque elencazioni di luoghi, voci e personaggi, ma raffronta appunto il passato con il futuro, li intreccia in un ordito fitto e fascinoso, per sciogliere, infine, con il suo modo di narrare i nodi delle storie, del passato e del presente, della vita a Napoli. Cos a un momento legato alla storia passata della citt , ispirato ad un monumento, ad una piazza o ad una strada, si passa alla cronaca odierna, e nell’ordito si incastrano e trovano posto interviste a personaggi della Napoli di oggi, di svariata estrazione e tipologia.
La ragazza che affianca ad una attivit lavorativa di consulenza finanziaria quella di p.r. organizzando feste nei locali per il fine settimana, il moderno gigolò che ha un carnet pieno di clienti, l’acquafrescaio, il solachianiello, il pescivendolo, personaggi di una Napoli antica che resistono ancora oggi, oppure le ragazze della sartoria italo-africana con sede a Castel Volturno, all’interno di “Casa di Alice”, un villino di quelli sottratti alla mafia, centro di molte attivit , dove c’è anche la colorata sartoria. Ancora una delle libraie più rappresentative della citt , che gestisce con amore una piccola libreria un angolo di paradiso a San Gregorio Armeno dove si possono trovare tantissime pubblicazioni di svariato genere su Napoli, con un sito web che fornisce aggiornamenti su libri difficili da reperire e una sezione musicale di valore.
Categorie umane di natura diversa che rientrano in un affresco esteso, dove la mappa della citt è segnata dalla mano felice di Antonella Cilento attraverso tutte le sue trasformazioni, con il pregio di una scrittura che fa conoscere l’inconoscibile di essa, attraversandola con un velo di ironica leggerezza, con la divertente metafora di un mirabolante bestiario di animali e di tipologie umane ma anche con un piglio cronachistico, quando è il caso della denuncia sociale.
I capitoli si susseguono, in ritmo serrato, con titoli accattivanti e di forte impatto che, ognuno per la sua parte, racchiudono un mondo napoletano metaforizzato, ad esempio “Zoccole e scarrafoni”, “Perete, fecatielli, farinielli, sagliuti e chiachielli”, ancora “Balene in citt (e fin a pesci fetenti)”, ecc. e ogni capitolo è corredato dalle belle illustrazioni dell’artista Iol 6 è« « o è á « s pt B L libri n e B link B B d d B d d « B pG B B «7 B e « B E B B èMODE B H l è NO è B B» OJ B e
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Un saggio culturale, storico e sociale, da leggere e consultare anche successivamente che svela svariate cose sulle vicende della citt , che forse non tutti conoscono, e con uno scintillante allure che lo contraddistingue. Molte delle pagine del libro, ha precisato Antonella Cilento nei ringraziamenti, sono uscite in anni e collane diverse su “Il Mattino”, giornale con il quale la scrittrice collabora da molti anni.
Vogliamo infine citare i bellissimi brani sulle donne e in particolare sulle patriote napoletane o quelli conclusivi sul rione Sanit e su Pina Conte, donna straordinaria, un angelo custode, che ha scelto di lavorare su un territorio difficile fondando una scuola che offre mille possibilit di studio e di laboratori ai ragazzini che vi abitano e che sogna di fondare in quel luogo un museo dedicato al principe Antonio De Curtis, in arte Totò, incoraggiata da Liliana De Curtis, figlia dell’indimenticabile artista napoletano.
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