Due appuntamenti imperdibili per gli appassionati del Novecento. Gioved 17 dicembre alle 18, protagonista l’esposizione dedicata a un maestro del secolo scorso “Emilio Notte, un pittore futurista a Napoli”. Saranno esposte nella sede
della Fideuram Banker di napoli (piazza dei Martiri, 58) 16 tele a olio di medie e grandi dimensioni un esaustivo excursus nella produzione del pittore dagli anni ’40 agli anni ’70.
Emilio Notte (Ceglie Messapica 1891 – Napoli 1982) sin dalla più giovane et visse e si formò in Campania, e, in particolare, a Napoli, dove, sotto la guida dell’allora direttore dell’Accademia delle Belle Arti, Vincenzo Volpe, iniziò a muovere i primi passi nell’ambiente artistico napoletano. Esporre Emilio Notte a Napoli, quindi, significa non solo accendere ancora una volta i riflettori sulla fiorente e validissima produzione artistica dell’autore, ma, anche e soprattutto, sottolineare, proprio nel cuore del centro nobile di Napoli, lo stretto legame di Notte con la nostra citt . La mostra inaugura un ciclo di eventi alla Fideraum con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico partenopeo.
La mostra è curata dai galleristi Franco Riccardo e Saverio Ammendola che nella sua associazione culturale Mediterranea (via Carlo De Cesare 60), venerd 18 dicembre (opening ore 18) propone un’altra iniziativa di rilievo, consacrata alla famiglia Tizzano (il padre Giovanni e i figli Renato e Francesco).
Spiega Paolo La Motta nel testo critico che l’ accompagna «In realt l’evento sottolinea un altro aspetto non meno importante e di grande valore storico e culturale, il sodalizio tra i Tizzano e la galleria Mediterranea, galleria che si identifica nella figura di Nello Ammendola, amico degli artisti, promotore straordinario di eventi che si sono susseguiti fin dal 1954, data della sua apertura. L’amicizia, la stima e la grande umanit tra Nellino e Giovanni Tizzano, diedero vita a numerose personali dello scultore che si accompagnarono spesso della presenza di dipinti di Renato e Francesco.
Se di Giovanni si è scritto e dibattuto, molto meno e quasi niente si è fatto per Renato e Francesco, figure tutte da scoprire; essi furono presenti a numerose mostre nazionali, partecipando a Biennali e Quadriennali, furono di sostegno e d’aiuto per il padre scultore; spesso Francesco lo aiutava nell’arte del cesello, ma come Giovanni furono schivi e lontani dal mondo del mercato e della mondanit , cos nel tempo i due artisti come tanti autori napoletani del Novecento sono stati dimenticati».
Per saperne di più
www.mediterranea-arte.com/mostre.html