Successo strepitoso per “Ma quali corna… Monsieur Dandin” portato in scena al Teatro Arca’s, in via Veterinaria, circolo gremito in cui gli astanti aspettavano ansiosamente l’inizio della commedia tratta da Molière, per la regia di Rosario Giglio. Lo spettacolo, che si avvale gi di svariate repliche, riesce a smuovere positivamente l’intera sala tutti si sentono, in qualche modo, coinvolti. L’opera originale, intitolata “George Dandin o il marito confuso” prevedeva tre atti con balletto, ma sicuramente l’interpretazione di Giglio non è da meno divisa in due atti, vede la partecipazione di Mariarosaria Cafiero, Paquito Catanzaro, Aurelio De Matteis, Hilary Incoronato, Peppe Carosella, Maria Rosaria De Liquori, Marcello Raimondi, Valentina Miraglia e lo stesso regista.
“George Dandin”, come si evince chiaramente dal titolo adottato per l’interpretazione partenopea, ha come tema trascinante il tradimento,ma è determinante ricordare che gi Molière nel suo testo non si limita affatto a trattare “le corna”, ma va oltre, puntando il dito sulla borghesia dei suoi tempi. E nell’adattamento contemporaneo si cerca di andare ancora oltre, sviluppando la psicologia di quei personaggi erroneamente detti di contorno, fino a creare un gruppo dove nessuno è più negativo o positivo degli altri, ma ognuno concorre a manifestare un degrado che altro non è che il degrado morale dei nostri tempi. La storia semplice di un negoziante che, mirando all’ascesa sociale, investe in un matrimonio senz’amore con una nobildonna che lo tradisce.
La scena si apre con Dandin che, riverso sul pavimento, ripercorre mentalmente le sue scelte, quando improvvisamente viene interrotto dall’irruzione di Lupino, giovane e ingenua spia del Mezzafonte che, fino alla fine, ignorer l’identit di colui cui si confida, ovvero Dandin che, approfittando della facilit di parola di “Volpino” come ironicamente lo definir per la sua astuzia verr a sapere del tradimento di sua moglie con il conte di Mezzafonte. Con la complicit della serva Claudina e dei suoi genitori ignari di tutto il suo infimo operato, la baroncina Angelica riuscir a tradire ripetutamente il povero marito che non riuscir mai ad incastrarla. Lo spettacolo si chiude con il balletto dissacrante di tutti gli attori che, immobili sul posto, muoveranno soltanto la testa a ritmo di musica.
Una commedia dalla drammaticit esilarante, che fa pensare, in cui il protagonista si ritrova, quindi, a dover affrontare un tradimento senza essere creduto da nessuno, fuorch il suo fedele servitore, Baccal , interpretato dallo stesso regista che, durante i saluti, dedicher lo spettacolo a Luca De Filippo, scomparso pochi giorni prima.
In foto, due scene dello spettacolo