Indigenus di Gianni Biccari. Volti che raccontano la città partenopea e altri luoghi. La mostra fotografica, curata da Franco Riccardo e allestita presso gli Uffici Private Banker Fideuram del Vomero (in Via Enrico Alvino, 53), enfatizza il punto di vista del fotografo, lasciando che il pubblico possa guardare i soggetti ritratti dalla sua macchina fotografica, i particolari scelti e sottolineati dai suoi occhi attraverso l’obiettivo, per seguire un possibile modo di raccontare la città, una storia costruita da uomini e donne creativi ed operosi.
Classe 1962, il fotografo Gianni Biccari nasce a Napoli e attualmente vive a Pozzuoli. È da sempre un appassionato di teatro, tanto da trasformare questo suo interesse in lavoro, sceglie di dedicarsi, infatti, alla fotografia degli spettacoli teatrali, la fotografia di scena, ottenendo non poco successo. Grande spazio nel suo progetto artistico è dedicato anche al teatro di figura, fotografare le marionette, i burattini e le ombre con notevole maestria lo ha condotto ad ottenere numerosi premi, fino ad essere considerato uno dei maggiori esperti del settore a livello nazionale. Si dedica, inoltre, anche al ritratto, alla documentazione di eventi e all’illustrazione editoriale.


Il titolo della mostra ci rimanda al termine Indigeno, una parola dal sapore antico, che sembra quasi tornare da un passato lontano, un argomento sbucato fuori da un testo di antropologia apparentemente in contrasto con l’idea di globalizzazione e di cittadini del mondo a cui sempre più ci stiamo abituando.
Indigeno sta a indicare colui che in un determinato luogo è nato, il termine deriva dal latino e significa letteralmente “generato dentro”, in questo caso il dentro, il luogo da raccontare, è Napoli (principalmente almeno, poiché gli scatti proposti in mostra riguardano anche altre realtà) e il fotografo sceglie di farlo proprio attraverso le persone che incarnano l’essenza della città, i suoi portavoce, coloro che Napoli la respirano sin dalla nascita e, quasi, la impersonano.
 Indigeni contemporanei. Nelle fotografie in bianco e nero e a colori, tutta la più recente ricerca di Biccari, gli scatti di Parigi del 2014, quelli di Napoli del 2016 e la serie fotografica del 2012 che ritrae, invece, i pescatori del porto di Pozzuoli, il luogo in cui il fotografo ha scelto di restare.
Esposti in mostra, fino al 12 febbraio 2020, circa quaranta scatti realizzati tra il 1994 e il 2019, una selezione dell’intero repertorio di fotografie di Biccari, sicuramente ben più vasto. Foto di gruppi e numerosi ritratti di singoli, attori di cinema e di tetro, personaggi della cultura e della letteratura, vengono mostrati in un continuo confronto tra il racconto dato dalle immagini e la realtà, tra le fotografie e i soggetti fotografati, tra ciò che ci viene proposto e ciò che è. Insieme alle fotografie che ritraggono volti noti ci sono anche quelle di persone comuni, complessivamente tutte queste immagini hanno lo scopo di costruire un unico racconto, quello della creatività partenopea che, ereditata dal passato, arriva fino al nostro tempo e prosegue.
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Nelle foto (fonte Facebook) momenti dell’inaugurazione. Nella prima immagine al centro, Gianni Biccari (a sinistra) con il curatore Franco Riccardo

La mostra Indigenus  è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13:45 e dalle 14:45 alle 17:45.

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