I totem del direttore rock. Si tratta di colonnine d’informazione digitale, che sono state presentateal Mann (Museo archeologico nazionale di Napoli). Posizionate in punti strategici della citt , queste colonnine serviranno cittadini e turisti, i quali, con un semplice tocco digitale, potranno avere informazioni sul luogo dove si trovano sulla sua storia, su quello che d’interessante c’è da vedere, sui punti di ristoro, sulle farmacie ecc…. Di questi totem ce ne è uno all’ingresso del Mann è facilissimo da usare. A farne le prove c’è anche il proprietario di una vicina pizzeria e una farmacista, sono tra gli sponsor dell’iniziativa che, in questo modo, diventa, per l’ente pubblico, completamente gratuita, a costo zero, come si dice.
La presentazione dei totem si è svolta nella sala convegni del Museo. Dietro il tavolo c’è il direttore, Paolo Giulierini, la presidente della III circoscrizione, Giuliana Di Sarno, e Antonio Zanesco, un funzionario della societ , l’Omnia One Group, che ha realizzato il progetto. A ragione, Giuliana Di Sarno dice di aver soprannominato Giulierini “il direttore rock” per le molte iniziative positive che prende.
Attualmente al Mann c’è (fino al 30 settembre) la magnifica mostra “Mito e Natura. Dalla Grecia a Pompei”, organizzata nella versione napoletana dalla bravissima dottoressa Valeria Sampaolo. C’è (fino al 6 giugno) anche “Giorni di un futuro remoto” (curatore Eugenio Viola, coordinatore Marco de Gemmis), la singolare mostra delle opere di un artista contemporaneo, Adrian Tranquilli, che ha realizzato, in vari materiali e in diverso formato, personaggi dei fumetti anni Ottanta, come Batmann e Anonymus. E, nelle sale del museo, si alternano, per soggiornarvi più brevemente, altre mostre di vari artisti curate dal valente direttore della Sezione didattica Marco de Gemmis. Inoltre dal Mann sabato prossimo, partir la Lampadoforia, un corteo storico nei costumi greco-antichi una cerimonia che ricorda “quanno nascette napule” e viene ripresa dopo quattrocento anni.
Giulierini descrive Napoli, la sua idee sulla citt . Ne parla con rispetto, conoscenza e, direi, ammirazione. Lui viene da Cortona, un piccola citt toscana, che è piuttosto facile gestire- dice. Come le tante citt d’arte medio grandi.
Napoli, invece è una grande citt , che è stata capitale per molti secoli. Inoltre, al cospetto di grandi citt d’arte come Roma, ha qualcosa di più, il suo popolo, che fa si che essa conservi se stessa e la sua diversit . Ha ragione. Non tutti lo sanno Napoli è la citt che ha la più lunga continuit storica di tutto il mondo occidentale. La stessa Roma non è stata sempre citt e Atene, come le altre polis della Grecia balcanica, è stata per secoli un villaggio islamico.
Le polis della Magna Grecia, che non avevano conosciuto l’impero carolingio e il successivo feudalesimo, finirono di essere citt con la venuta degli Angiò. proprio mentre nel resto d’Italia e d’Europa si affermavano, dopo il feudalesimo, le citt comunali. Ma gli Angiò salvarono Napoli facendone la capitale del loro regno.
Perciò Napoli conserva l’antica sapienza della civilt , marinara e terricola, della Magna Grecia. Ha talmente tanto di storia e di arte questa citt – dice Giulierini- che non è possibile offrirla tutta insieme ai visitatori, altrimenti si cade nei clich con il Vesuvio, il mare e le canzoni. Ogni quartiere ha la sua storia- racconta- e bisogna scavare nella sua realt per scoprire la sua verit . Il direttore parla del popolo, della sua antica sapienza, della sua umanit , della sua costante resistenza alla uniformitizzazione della modernit . Non voglio deludere Giulierini. Ma il lavaggio del cervello di tanta piccola e media borghesia esiste anche a Napoli.
E devo confessare che, a volte, quando ho invitato qualche conoscente a venire al Museo, mi sono sentita rispondere “Ma dove sta il museo archeologico?” oppure “Qual è? Quello al Museo?”.
Nella foto, la colonnina digitale al Mann