“Alterazioni paradossi mutazioni visioni”. La mostra collettiva che continua il ciclo espositivo “Dialoghi Pompeiani, l’arte, il tempo e le opere”. Dall’11 maggio al 10 giugno, allo Spazio Sensi di Pompei (via Lepanto 13), sedici artisti attivi nella complessità culturale e sociale dei territori campani, interrogheranno lo spettatore con disegni, collages, fotografie, pitture, assemblage, attraverso il loro eccedente tradimento dell'”estetica formale”.
A cura di Franco Cipriano, il progetto-evento promosso da “Sensi, linguaggi creativi”, coordinato da Giuseppe Scagliarini con la collaborazione alla comunicazione di Raffaella Barbato e Francesco Domenico D’Auria, mira a promuovere l’arte contemporanea attraverso un percorso di mostre e eventi culturali.
Nelle opere di Pasquale Cassandro, Ciro Ciliberti, Mauro Kronstadiano Fiore, Sergio Gioielli, Antonio Iorio, Barbara La Ragione, Angelo Maisto, Maya Pacifico, Ciro Palladino, Ivan Piano, Ellen G, Maria Rita Renatti, ERK14, Antonio Serrapica, Pasquale Truppo e Marco Zezza, si riflette, nelle sue contrastanti declinazioni, la proliferazione espressiva che come memoria ibrida forma la stratificazione immaginaria dell’esistente. L’immaginazione memoriale, che nasce nel presente, si muove oltre le coordinate cronologiche, interagisce liberamente con la “materia del senso”, coagulando sensazioni, trasmutando corpi, fondendo storie, coniugando l’inconciliabile.
«I linguaggi in opera – dice Franco Cipriano – sono attraversati dal sentimento dell’altrove, nelle sue varie tonalità concettuali e immaginative. Nei paradossi che manifestano l’inclinazione a-logica dell’arte, nelle mutazioni che ne rivelano l’attitudine agli slittamenti di senso, alle visioni che riversano in altri mondi il visibile e ne inquietano le figure e le forme. L’arte, continua l’artista di Scafati, per quanto siano eteromorfici i suoi linguaggi, conduce in tutti i suoi percorsi su mappe alterate del senso, dove il visibile è aperto sull’irrappresentabile, evocandone il riflesso tra materiazioni e simbologie, tra iconografie e decomposizioni, tra orme narrative e tracce segniche. Nei linguaggi espressivi le tecniche del fare sono il corpo dell’immaginario, dispositivo operante del visibile in cui si forma e/o si de-forma il senso. Dimorando sulla soglia tra identità e alterità, conclude il pittore, le forme, le materie e le immagini si manifestano nella impermanenza e impalpabilità sfuggendo a qualsiasi definizione di stile o confine concettuale».
“Dialoghi Pompeiani, l’arte, il tempo e le opere” propone una riflessione sul crocevia estetico, storico e critico del rapporto tra forme classiche e linguaggi contemporanei, interrogando la possibilità di un dialogo. La mostra “Alterazioni” ripercorre e attraversa passaggi d’inaudite esperienze della memoria che come presenze si muovono fuori degli argini del tempo e conducono verso orizzonti nuovi e singolari.
Per saperne di più
“SENSI, linguaggi creativi”
via Lepanto, 13 Pompei
apertura dalle 18 alle 21
giuseppe.scagliarini@libero.it
tel. 339 7228621