Le ragioni della leggerezza. Sono quelle che Antonello Viola, romano, classe 1966 con esperienza espisitiva internazionale, formazione italiana e anche spagnola, propone da Intragallery, spazio artistico in via Cavallerizza a Chiaia 57 (Napoli). Fino al 25 giugno. In mostra i suoi ultimi lavori monocromi su carta giapponese e vetro.
La sua è sensibilit minimale che risponde a un complesso bisogno di autenticit . Dipingendo si arrampica sul colore, strato dopo strato, stesura dopo stesura, rafforzandosi nel contrasto cromatico o affiorando da superfici serrate.
Le tonalit sceltericordano atmosfere ormai cristallizzate nella storia dell’arte.
C’è l’azzurro metafisico del Battesimo di Cristo di Piero della Francesca, il blu di Klein, il rosso dei ritratti di Antonello da Messina, l’oro dei fondi delle tavole medioevali, la pittura nera di Goya o dei Cretti di Burri.
Scelte moncrome solo in apparenza lo spessore del colore deriva da un impasto di rossi, di turchese, di neri, disposti a piccoli e ritmati colpi di spatola nell’area delimitata da quella sorta di cornice interna della pittura, che è il rettangolo con cui Viola inizia tutte le sue meditazioni sulla natura profonda della superficie.
Materiali preferiti carta giapponese o vetro, superfici lisce e senza una trama distinta, che si emancipano dalla funzione di mero supporto, acquisendo un “peso” nella quasi assenza di volume. Opere senza titolo per sottolinearne la leggerezza.
In foto, una delle opere esposte
Per saperne di più
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