Successo di estro,creativit , ma soprattutto contemporaneit per la drammaturgia della napoletana Sara Sole Notarbartolo al Teatro Verdi di Milano che dal 5 al 15 marzo rappresenta la sua opera “Santa Lucia della Buona Speranza”. A proporre il suo teatro e l’intenso lavoro condotto sull’espressione, salgono a calpestare le tavole dello Stabile, fin dalla prima gremito di pubblico, Giulio Barbato, Javier Valenzuela Benegas,Beatrice Ciampaglia, Valentina Curatoli.
Racconta la cronaca attraverso il teatro civile la pluripremiata regista. Trasfonde la propria visione sorpresa dal precipitare dgli avvenimenti sulla scena. Parte da un fatto, da una legge,(la 149del 2001) che stabiliva al 31 dicembre 2007 la data di chiusura degli istituti di accoglienza per i minori o la loro riconversione in casa famiglia .Si trattava in Italia di circa 200 istituti e 2600 minori,afgani, marocchini, moldavi, etiopi, italiani. Il suo lavoro ha inizio in Bosnia,a Mostar, nell’orfanotrofio Egiptian Village. dove con gli attori ha potuto scrutare grazie a un corso di laboratorio teatrale, i gesti, gli sguardi dei bambini,e ancora oltre, le loro menti, farne il fulcro dello spettacolo messo in scena. Un incendio appiccato in un brefotrofio abbandonato da tutti tranne che da quattro piccoli che sono rimasti a vivere l , accusati dell’atto perch trovati in possesso di una tanica, di cerini e valigie pronte. Ma,che non avevano assolutamente alcuna motivazione per compiere quel gesto e…
Notarbartolo, regista,autrice di testi teatrali e musicali, saggi,sceneggiature,è capace di emozionare, lavora sul corpo e sulla voce degli attori per proiettare la sua incessante ricerca dilagando nelle coscienze e nelle menti degli spettatori. In lei la volont di fare del teatro un mezzo di comunicazione per tutti,uno strumento sociale.
Formatrice di teatro dal 1993 ha pubblicato “Il meraviglioso mondo di Tea”
(edizione Simone) manuale di teatro sotto forma di romanzo per ragazzi. Nel 2004 fonda l’associazione culturale Taverna Est. Leggiamo di seguito la “pièce" tra vita e arte
Sara, ci parli un po’ di lei, quando ha iniziato a scrivere per il teatro?
Il primo lavoro come drammaturga è stato da ragazzina, avevo 19 anni e scrissi un testo che si chiamava Niente di Nuovo, di cui curavo anche la regia, stiamo parlando del 93. Il testo era inevitabilmente molto ingenuo ma aveva delle punte di fantasia sfrenata di cui posso andare ancora orgogliosa. Piacque molto al pubblico, ovviamente lo facemmo poche volte, eravamo ragazzi.
La mia scrittura è carnale. Scrivo per la scena, vedo delle immagini e le scrivo, le parole disegnano.. Cerco di essere semplice, per quanto difficile o doloroso sia il tema che devo trattare mi sforzo di essere semplice, di usare l’ironia, la leggerezza, di aprire il cuore del pubblico.
Questo spettacolo…
Santa Lucia della Bella Speranza prende spunto da una legge italiana che è entrata in vigore lo scorso anno e che prevede la chiusura di tutti gli orfanotrofi o la loro riconversione in casa famiglia. Come altre volte è avvenuto, si è fatta la legge prima di trovare una valida alternativa e cos, adesso, le case famiglia e i bambini che le abitano sono sommersi dai problemi.
Con gli altri artisti di Taverna Est, Giulio Barbato e Claudio Javier Benegas, abbiamo iniziato a lavorarci in Bosnia, a Mostar, all’interno dell’orfanotrofio Egiptian Village nell’estate 2006, abbiamo dato una prima anteprima italiana a Pordenone in un festival molto bello curato da persone fantastiche che si chiama L’Arlecchino Errante. Poi la prima vera e propria, dopo una serie di studi e di aggiusti c’è stata l’estate scorsa al Festival Terre d’Acqua a Cremona.
L’ultima volta a Napoli?
E’ stata a settembre, abbiamo aperto il Festival Internazionale dell’Attore diretto Interno 5, un validissimo gruppo di giovani operatori teatrali napoletani. L’ambientazione era molto suggestiva l’ex orfanotrofio di Sant Andrea delle Dame, a piazza Bellini. E’ stato emozionante anche perch è piovuto e noi eravamo all’aperto, in un chiostro, e non solo gli attori non si sono fermati, ma anche il pubblico è rimasto fermo sulle sedioline, sotto la pioggia, fino alla fine.
Il teatro contemporaneo è realt ?
Ci sono tanti gruppi, molte correnti. IL teatro civile è sempre più forte e presente, al pubblico piace molto ed è un buon segno, la gente va a teatro non solo ad intrattenersi vuol dire che non sono completamente lobotomizzati dalla televisione.
Il taetro comunque sia è sempre materia pulsante, viva. Forse attualmente si può dire che non c’è niente di più reale del teatro.
Fare teatro a Napoli…
Napoli è faticosa ma ce la può fare. Ci sono degli ottimi artisti. Adesso il Festival Teatro Italia, che è quello più finanziato del paese, ha una grande responsabilit . Spero che per una volta ci smentiremo e non faremo altre pessime figure con l’Italia e con l’Europa. So che Goffredo Fofi si è da poco dimesso dall’organizzazione, ed ha afferma 6 « o è è á « s pt L libri n e d d d d pG 7 e E è H l è NO » OJ e
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» E » RLIKE RESET eNULL SHARE SLAVE r P SIGN MID to fra le altre cose che noi napoletani siamo "irredimibili", questa notizia è arrivata adesso che siamo a Milano con lo spettacolo e ho sentito un piccolo brivido di vergogna, spero proprio che Fofi si sbagli, ma non potrei scommetterci..
Nel resto d’Italia?
Il sud è potente dal punto di vista della creazione dell’opera d’arte, al nord c’è una maggiore attenzione al pubblico, la cultura teatrale è più diffusa. Sia a me che ad altri gruppi meridionali capita sempre di fare più spettacoli da Roma in sù e quasi niente al sud.
Hanno tagliato quasi tutti i fondi, è difficile andare avanti. Anche realt storiche grandi, e prestigiosi festival,rischiano di essere bloccati quest’anno, perch non finanziati. Paradossalmente credo che sia un buon segno il teatro fa ancora paura, è ancora un luogo dove ci si può emozionare e si può ragionare, per questo si sta cercando di eliminarlo.
Napoli, un gran palcoscenico…
Napoli è un ottima fonte di rabbia. Ci rafforza. E’ un gran bel "dietro le quinte".
Una vita dedicata al teatro?
Faccio spettacoli, scrivo spettacoli, insegno teatro, non c’è tempo per altro. Credo che per realizzare anche una sola di queste cose bisogna investire tutta la propria vita.
Il futuro prossimo….
IL prossimo spettacolo a cui sto lavorando si chiama La Tentazione, che ha vinto il premio ETI Nuove Creativit . E’ un dramma familiare ambientato a Napoli nel 1919. Il tema è quello della vergogna della bellezza. Sar realizzarto in collaborazione con il Mercadante e un primo studio sar presentato a Roma, al Teatro Valle il 20 maggio.
Nella foto, Sara Sole Notarbartolo
BIGLIETTO INTERO 15,00
BIGLIETTO RIDOTTO 10,00 (convenzioni, tessere Coop, Feltrinelli, Fnac, Arci …)
BIGLIETTO RIDOTTO 7,50 (studenti, over 60, gruppi)
TUTTI I MERCOLEDI 7,50
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI 0227002476 – 026880038
www.teatrodelburatto