La pittura pompeiana dopo dieci anni ritorna al Museo Archeologico di Napoli. Dal 29 aprile sar possibile visitare circa 386 affreschi restituiti dalle citt vesuviane distrutte dall’Eruzione del 79 d.C., e da settembre 2009 la Collezione Farnese che, nata nel 1500 ad opera di Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo.
Dopo alcuni anni di chiusura e al termine di lavori di restauro e riallestimento delle sale, riapre una delle raccolte più celebri del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per la ricchezza delle testimonianze e per la fama che segu al disseppellimento delle citt vesuviane è la collezione degli affreschi di Pompei, staccati dal sito dalla met del XVIII fino a tutto il XIX secolo e, in casi eccezionali, anche nel corso del Novecento, sacrificando l’unitariet delle pareti originarie.
“Il nuovo allestimento è da un lato cronologico e dall’altro tematico, – afferma Valeria Sampaolo, curatrice della mostra con la dottoressa Maria Rosaria Borriello – mentre sono stati contestualizzati alcuni complessi significativi, quali ad esempio la Casa di Meleagro e la Casa dei Dioscuri. La nuova esposizione permanente si apre con una sala dedicata alla Tecnica, in cui sono presentati pezzi che mostrano le linee di guida, i graffiti preparatori, la sinopia, esempi di uguali soggetti eseguiti a scala diversa, e pitture su marmo, nonch ciotole di colori e strumenti di misurazione. Segue un salone dedicato alla Scoperta delle pitture e all’influenza che esse ebbero sulla moda e sul gusto neoclassico continua la dottoressa Sampaolo -; sar presentato il primo affresco staccato a Pompei, sono esposti tutti assieme i frammenti con figurine volanti cui Emma Hamilton si ispirava per i suoi “quadri viventi”, sono stati riuniti alcuni dei pezzi che Carolina Murat scelse per il proprio museo, quelli che Winckelmann riteneva, per la loro raffinatezza, originali greci”.
“Una vasta collezione di pitture del periodo romano, che prevede diversi tipi di stili il II, III e IV ” conferma Valeria Sampaolo. “Alcuni di queste, con soggetti diversi tra loro, sono state scoperte lungo il territorio campano. Ritrovamenti di decorazioni sono avvenuti nella Villa di Fannius Synistor scoperta a Boscoreale e nella villa scoperta a Portici nel sito della Escuderia Real con candelabri vegetali dai colori contrastanti e dai quadri a monocromo verde”.
Info tel. 0815441494
Immagini di Luigi Spina concesse dalla soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei in alto ALCESTI E ADMETO, Pompei, Casa del Poeta Tragico; in basso SACRIFICIO DI IFIGENIA, Pompei, Casa del Poeta Tragico e TESEO LIBERATORE, Pompei, Casa di Gavius Rufus.