Classicit greca e romanzi di Valerio Evangelisti si fondono nell’installazione/performance di Christian Leperino, “Human Revolution” (oggi, alle 18.30, nel museo mineralogico dell’universit Federico II di Napoli, in via Mezzocannone 8). “E’ un progetto sul corpo, nato in collaborazione con il museo anatomico di Berlino”. L’installazione è composta da un gigantesco (circa 4 metri) golem d’argilla e da 50 guerrieri in cera bianca, fissati su un pannello, che rimandano all’esercito di terracotta cinese.
“L’utilizzo di materiali precari spiega l’artista vuole raccontare la caducit dell’arte”. E continua “La cera si scioglie facilmente con il calore, mentre l’argilla, con l’acqua si sgretola”. Il concetto di fragilit si lega anche alla permanenza di queste sculture nel museo. Un solo giorno… poi andranno via… lasciando il ricordo…
Leperino spiega il perch delle pietre, “recuperate in una cava vicino Nola”, incastonate nei guerrieri in cera. “L’idea mi è venuta girando per le sale del museo anatomico di Berlino. L, in barattoli di vetro, erano conservati calcoli renali. Sembrano sassi.. da l, l’idea”. Ma non solo “Quelle pietre rappresentano l’anello di congiunzione tra passato e futuro. Da un lato, affondano le radici nella classicit greca. Le sculture di quel periodo sono giunte a noi con gli arti o le teste mozzate. Le mie pietre riprendono quell’idea. L’altra chiave di lettura è il futuro, il cyborg… i sassi come protesi, parti biomeccaniche…”.
Il golem, tipico mostro della tradizione ebraica, nasce anche dalla suggestione esercitata sull’artista, dai romanzi dello scrittore bolognese, Evangelisti (“padre” dell’inquisitore Eymerich). “Mi piacciono molto i suoi libri. Leggendoli ho pensato di lavorare a un golem”. Con all’interno una struttura metallica, quasi da Terminator…
Passato e futuro, si fondono ancora nell’opera di Leperino.
Nella foto (di Maria Volpe Prignano), Christian Leperino