Quando le imperfezioni rendono perfetta la natura. Il Castel dell’Ovo (Borgo marinaro, Napoli), venerd 18 settembre alle ore 17,30, ospita l’inaugurazione della personale “Imperfezioni” di Alessandro Antonino. La mostra, che sar aperta fino al 12 ottobre, avr come madrina il Sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino e tra gli ospiti l’ambientalista Julia Butterfly Hill, diventata famosa in tutto il mondo per aver trascorso oltre due anni su una sequoia millenaria nel nord della California, per evitare che fosse abbattuta, e richiamando cos l’attenzione dell’opinione pubblica sul disboscamento selvaggio.
Per la prima volta l’artista partenopeo espone nella sua citt con una rassegna di pittosculture.
Antonino, classe 1973, frequenta corsi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli e si unisce a gruppi di giovani pittori partenopei. Un amore, questo per l’arte, nato fin da piccolo; fu la madre pittrice ad avviarlo all’uso giocoso dei colori e del disegno, passione che si è approfondita fino a divenire lavoro senza prescindere mai dall’essere innanzitutto sguardo emozionale, incuriosito e affascinato sulla realt .
Inizia a dipingere, gli esordi espositivi sono a Roma con opere di pittura ad olio, senza dimenticare le radici e le impressioni-espressioni partenopee. Sperimenta diverse tecniche fino ad approdare all’argilla e alla ceramica. “Materiali spiega l’artista che mi permettono di plasmare una cosa e crearla con l’uso delle mani, in simbiosi e in accordo con la fantasia creatrice della mente. Cerco di dare ad un’arte antica un’immagine moderna, rilanciando la ceramica, che viene snobbata e ghettizzata come arte di seconda serie e non nobilitata ad uso artistico”.
In mostra circa 70 opere di diverso formato, testimonianze della ricca sperimentazione pittorica e artistica avviata nell’ultimo decennio. Opere a mosaico e a puzzle in cui la materia trattata è scomposta per poi essere ricomposta in un gioco di incastri fino a che ogni tassello, ogni pezzo, trovi la sua “imperfetta” collocazione.
Le crepe, i tagli e le rotture, voluti e cercati, assumono una doppia valenza di desiderio di svelamento di quelle imperfezioni che la natura possiede e di lettura dell’opera in cui la materia scultorea è lavorata, tagliata e incisa con decisione e sicurezza per poi ammorbidirsi e addolcirsi nella parte pittorica con i colori, le forme e la poeticit tematica e stilistica che rendono le opere “imperfette” pittosculture perfette. Un intreccio tra onirico, fiabesco e gioco nel guardare la natura nelle propriet e aspetti più imperfetti e osservare le diversit del mondo che, proprio per questo, rappresentano l’unicit e il fascino della vita. Coloratissimi fiori sembrano prender vita sbocciando tra volti e frastagliati sfondi che sarebbero piaciuti a Lewis Carroll nel suo “Alice nel paese delle meraviglie”.
Le sue opere sono un serbatoio di interessi che si abbracciano vicendevolmente, principale l’amore per la natura, come racconta lo stesso Antonino parlando dell’esperienza giovanile fatta con un gruppo di volontari del dipartimento di fisica di Napoli che portava avanti la lotta per la difesa dei diritti degli animali, e che ha acuito in lui la passione che oggi vive e condivide con la moglie, Licia Colò.
Annuncia, tra i vari progetti futuri, di donare alcune ceramiche al museo di Tel Aviv e la collocazione permanente di una sua opera, commissionata appositamente per il Teatro Stabile di Scampia, che rappresenti sia un segno di appartenenza e identit alla storia napoletana sia una manifestazione di speranza e affetto per questa nostra tormentata citt .
Per visitare, ingresso libero
Orari: dal luned al sabato 10.00 13.00 / 16.00 19.00
domenica 10.00 13.00
Per informazioni e contatti:
www.alessandroantonino.it – www.tilly.it
Nelle foto, due opere dell’artista