Scalpita la nuova stagione teatrale: cartelloni definiti da tempo, spettacoli importanti e nuove proposte, interpreti storici e giovani promesse. Per l’ abbonamento c’è solo l’ imbarazzo della scelta.
Nell’ indecisione un valido aiuto viene dal volume “Il teatro a Napoli. Stagione 2009/2010” edito per il diciannovesimo anno consecutivo da BoxOffice, e distribuito gratuitamente presso la stessa sede del “botteghino universale”, situata nella Galleria Umberto I, o in uno dei punti vendita affiliati, nonch disponibile ben presto in edicola, al prezzo di copertina, ancora da definire. Il libro illustra, in una nuova veste grafica, che d ampio risalto alle immagini tratte dagli spettacoli in commento, la programmazione in prosa dei teatri Acacia, Augusteo, Bellini, Cilea, Delle Palme, Diana, Mercadante, San Ferdinando, Totò, Trianon Viviani, Troisi, oltre a quella concertistica del Teatro San Carlo. In vetrina teatri diversi tra loro, nella storia, nell’ offerta e nella collocazione geografica all’ interno della citt , per una panoramica di ampio respiro, che tuttavia non esaurisce il poliedrico tessuto dell’ attivit teatrale napoletana. Nuova è l’ offerta del biglietto “cena-teatro-cena”, che d la possibilit di comprare, oltre al biglietto per lo spettacolo, anche un buono per una cena in uno dei ristoranti convenzionati, scelti in base a criteri di qualit e costo del servizio, ma anche in un’ ottica logistica di vicinanza col teatro.
Come da cinque anni a questa parte, l’ introduzione del volume è dedicata ad un grande attore napoletano, e questa è stata la volta di Gino Rivieccio. Il comico sar di scena all’ Augusteo e al Totò con “Sali e t’ abbacchi” e all’ Acacia con “Quanno ce vo’ ce vo'”. Classe ’58, Riveccio nasce artisticamente in teatro, quando ancora diciannovenne entra a far parte della compagnia vomerese del teatro dei Salesiani, per passare poco dopo in quello che allora era il tempio del teatro comico napoletano, il Sannazzaro, dove tra gli altri conosce Nino Taranto, di cui, proprio nella serata di presentazione del libro, al “Belsito 4” a Posillipo, ne ricorda una divertente “massima”:
“la cassiera del botteghino non deve dare mai l’ impressione che tutto il teatro stia l, disperatamente, ad aspettare la chiamata del cliente, e, soprattutto, una volta risposto, deve esaltare la bellezza dello spettacolo. Purtroppo una volta me ne capitò una che, a chi telefonava e chiedeva come fosse lo spettacolo, rispondeva sinceramente che c’ era a chi piaceva ed a chi no.”
In tempi di crisi, non si sa mai, meglio non lasciare nulla al caso.
Per saperne di più:
www.boxofficenapoli.it
In foto, la copertina del volume