Riceviamo e volentieri dall’Agis Campania (associazione generale italiana dello spettacolo) le precisazioni sui finanziamenti regionali a sostegno dello spettacolo e dei lavoratori del comparto.
Si legge sulla pagina ufficiale del Governatore Vincenzo De Luca che la Regione Campania ha stanziato 15 milioni di euro per lo spettacolo dal vivo. Sempre qui si annuncia l’uscita di un bando a sostegno dei lavoratori dello spettacolo.
Un’ottima notizia se questo significasse l’adozione di nuove misure ad ulteriore integrazione di quanto già destinato al settore per legge. Ma così non è dal momento che i 15 milioni di cui parla il Presidente De Luca si riferiscono alle risorse strutturali ed ordinarie erogate ogni anno dalla Regione sulla base della legge-quadro 6/2007 che disciplina i contributi per le imprese campane del teatro, della danza, della musica, dello spettacolo viaggiante.
Contributi che, contro i 12 mln di finanziamento del 2019 e solo dopo aver accolto le istanze dell’AGIS, sono stati portati a 15 quale integrazione per la parziale copertura delle perdite che le tante imprese del settore hanno riportato nei primi quattro mesi di lockdown.
Per quanto riguarda il bando a sostegno dei lavoratori dello spettacolo bisogna chiarire che questo si riferisce ad un discusso dispositivo promulgato a luglio (con una dotazione economica di 2,5 milioni di euro) andato pressoché deserto per le modalità di accesso al contributo. Attraverso un nuovo dispositivo non ancora promulgato la Regione si appresta ad utilizzare le risorse avanzate con un nuovo bando rivolto a sostenere una platea di lavoratori più vasta.
Fatto sta che il contenuto di questa dichiarazione, che si riferisce dunque a precedenti stanziamenti economici, sta di fatto creando molta confusione nel settore nonché generando malcontento e risentimento verso la categoria da parte di altri lavoratori, come ben si evince dai commenti pubblicati in risposta nella stessa pagina.
Una situazione che, in questo momento di difficoltà, danneggia ulteriormente l’intera categoria e compromette ancor più il futuro di oltre 12.000 lavoratori dello spettacolo della Campania.