Premio alla carriera Elio Pagliarani 2020 a Tomaso Binga. Domani, 24 novembre, dalle 17, si svolgerà la cerimonia di premiazione della VI edizione manifestazione. Sarà possibile seguirla attraverso una diretta streaming su Facebook, curata da Coperarte e condotta da Maria Grazia Calandrone. Collegamento con il teatro Argentina di Roma dove si è sempre volta, negli anni precedenti, la premiazione.
Il Premio, che nasce nel 2015 ideato dall’associazione letteraria Elio Pagliarani, intende promuovere e valorizzare la scrittura poetica e la ricerca letteraria capaci di dimostrare qualità creative ed espressive originali nell’innovazione linguistica, restando perfettamente in linea con lo spirito del poeta, che si è costantemente reinventato tra attenzione alla quotidianità e sperimentazione della lingua e del ritmo.
Si legge sul sito web dedicato all’evento: «Ricordare un Maestro, allora, significa per noi anzitutto selezionare e valorizzare – nel panorama delle creatività odierne – coloro che in qualche modo e per qualche verso ci paiano meglio raccogliere il suo testimone. […] La speranza è che, col ricordare il suo esempio, sapremo andare in cerca dei nuovi talenti con almeno una parte della passione e della generosità con cui Pagliarani, in vita, seppe – quei nuovi talenti – riconoscerli e valorizzarli».
La cerimonia prevede, come di consueto, tre diverse sezioni per il conferimento dei premi, una di poesia inedita, una di poesia edita e un premio alla carriera.
Le tre raccolte finaliste di Poesia inedita sono Frammenti da zone soggette a videosorveglianza di Mauro Barbetti, Fare lo spazio di Laura Cingolani e A di Francesca Gironi; i finalisti per la sezione di Poesia edita sono, invece, Poemetti della sera di Aldo Nove edito da Einaudi, Mangio Alberi e altre poesie di Laura Cingolanidi edizioni de Il Verri, Acqua acqua fuoco di Laura Accerboni per Einaudi.
Il premio alla carriera, invece, nelle cinque edizioni precedenti è stato assegnato a Nanni Balestrini, Giulia Nicolai, Carlo Bordini, Carla Vasio e Walter Pedullà. Quest’anno a Tomaso Binga (foto di Dino Ignani), che riceverà un’opera di Mirella Bentivoglio donatale dalle eredi Ilaria e Leonetta Bentivoglio.
Tomaso Binga è lo pseudonimo utilizzato dalla poetessa e artista Bianca Pucciarelli Menna, nata a Salerno nel 1931. Ha scelto di utilizzare, negli anni Settanta, uno pseudonimo maschile per sfidare in modo ironico e spiazzante i privilegi del mondo maschile e contrapporsi alle chiare e evidenti disparità tra l’uomo e la donna. Nel suo lavoro tiene insieme e mescola le arti visive, la poesia, la scrittura, la musica e la performance, in Italia è una figura di riferimento fondamentale per la poesia sonora. È stata docente di Teoria e metodo dei mass media presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Dal 1974 dirige a Roma l’associazione culturale “Lavatoio Contumaciale” e dal 1992 è vicepresidente della Fondazione Filiberto e Bianca Menna di Salerno.
Dopo i saluti istituzionali e la presentazione dei finalisti con la lettura delle loro poesie, alle 18 le sarà consegnato il riconoscimento. Andrea Cortellessa ne leggerà la motivazione ragionando sul corpo spiritoso della lettera utilizzato dall’artista, con innata irriverenza e intatta forza di provocazione che sin dagli esordi la contraddistinguono.
Successivamente Paolo Cortese presenterà l’Archivio Bentivoglio, per lasciare poi il posto proprio alla lettura di Tomaso Binga e al completamento delle premiazioni.
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