Perennemente in trincea il poeta e performer metropolitano Ferdinando Tricarico. Impegno e creativit si legano dialetticamente fin dai tempi della militanza nella “pantera”: coordina, infatti, “Tam Tam Poesia in Movimento”, occasione di dibattito e di riflessione dell’ala creativa del movimento che nel 1990 mobilitò studenti universitari e medi.Tra reading e incontri inizia un percorso di ricerca e di sperimentazione linguistica che ha messo d’accordo critica e pubblico. Attraversamenti, Courage, Il Pugile padre quest’ultimo Premio Racconti in Rete 2010- per citare solo qualche titolo. Fino alla neonata raccolta Precariat 24 acca (postafazione di Paolo Gentiluomo, Oèdipus Edizioni, 2010, pp. 158- vol. IX della collana “I megamicri curata da Mariano Baino). Come in un gioco di scatole cinesi, ogni poesia semina un’altra che sta per venire. Una struttura ad anello per narrare l’epopea alla rovescia di un “vinto” dei giorni nostri il precario – stritolato nelle maglie di un neocapitalismo feroce che lo lascia inerme in un limbo a tempo indeterminato. Interrogativi incalzanti e diffusi timori che lasciano inquiete e senza risposta anche le coscienze più assopite. Tricarico raschia e denuncia con un’ironia grottesca e dissacrante.
Un’operazione estremamente complessa in cui convivono la satira politica e di costume, il senso del tragico, la parodia della commedia. L’occhio introspettivo e circospettivo, simulando una telecamera nascosta, filma l’odissea del precario nell’arco delle ventiquattr’ore che, nella finzione letteraria, diventano le ventiquattro stazioni di un calvario che non conosce riscatto. Una generazione scolorita, anonima, cui è negata perfino il soddisfacimento dei bisogni naturali, emerge da una scrittura poetica che fa rivivere il gusto delle invenzioni linguistiche della neoavanguardia, reso più amaro dalle odierne contraddizioni del reale.
Ne parliamo con l’autore.
Come nasce questo testo?
“Dalla riflessione sul corto circuito tra la precariet della condizione umana e la superprecariet di una condizione lavorativa dettata dalle nuove tipologie contrattuali. Un filone battuto anche al cinema con la recente filmografia di denuncia sociale. La vita in s è precaria, come insegnano i classici antichi, Leopardi, Pascal, per fare solo qualche nome. Tuttavia la connaturale fragilit dell’esperienza quotidiana è stata inasprita da un sistema che ha ridotto l’uomo ad pezzetto di tempo-lavoro. Il padrone non assume il lavoratore con la somma dei suoi bisogni, delle sue esigenze, delle sue aspettative. Compra, soltanto, i segmenti temporali della sua prestazione. E’ una condizione feroce che mina dalle basi il vivere civile. Io ho voluto assemblare in poesia i brandelli di questa umanit alla deriva, senza futuro, guardando nel tempo, nelle ventiquattro ore della giornata del precario, fin dal suo risveglio che comincia con lo scampanio del condannato”.
Un titolo originale, che incuriosisce…
“Suona come uno slogan, un diktat del potere. Deriva dalla fusione di precarit e proletariato, eco del lumpenproletariat di marxenghelsiana memoriana. Ho preferito citare per esteso il logo 24 h, stampigliato nelle stazioni ferroviare, nelle insegne dei negozi,per una scelta di conservatorismo linguistico contro i limiti del linguaggio tutto breve dei tecno-nauti. Sono una voce fuori dal coro. Sento la necessit di tutelare una biodiversit linguistica. Un attento e accurato lavoro di ricerca che interessa le strutture letterarie e l’elaborazione formale del verso nei suoi aspetti lessicali, fonici, metrici. Tengo insieme la forza dissacrante della neoavanguardia con la consapevolezza del nostro tempo storico, con la riflessione sulla condizione dell’uomo attuale”.
Un formato piccolo che ricorda un breviario…
“E’ un breviario per la forma e la struttura poetica. Rimanda al libretto rosso di Mao e rappresenta il manifesto programmatico di un’intera generazione. Una dimensione corale percorre questo poemetto circolare che riecheggia di rimandi metatestuali, di citazioni dotte. Straripano dalla pagina scritta i vorticosi giochi di parola che attingono al registro colloquiale, ai linguaggi della pubblicit e dello spettacolo, trasferiti su un piano metaletterario per mettere alla berlina i guasti e gli eccessi di una societ alienata”.
Progetti in cantiere?
” Sto provando a scrivere un romanzo che porterò a termine se i miei amici riscontreranno un talento narrativo, che non necessariamente coesiste nella persona del poeta. Sto lavorando anche ad una raccolta di poesia d’amore Amore, 10 amori immerso in grande viaggio da Ovidio alla letteratura erotica del 900″.
Nella foto, Ferdinando Tricarico
Ferdinando Tricarico presenta Precariat 24 acca oggi, giovedi 3 giugno alle ore 21, alla libreriaEvaluna di Napoli in piazza Bellini 72. Interverranno Costanzo Ioni, Angelo Putrella, Marco Russo.
Per info e contatti :
081292372
libreriadelledonne@evaluna.it