“Perch gli artisti non dipingono più paesaggi?” Il testo di Giorgio Agnisola è lo spunto per la tavola rotonda che oggi alle ore 18 a Napoli, nella sede di Movimento Aperto (via Duomo 290/C) si tiene sul “Il paesaggio oggi”. Intervengono Giorgio Agnisola, Gaetano Bonelli, Floriana Coppola, Diego Guida. Si tratta del secondo appuntamento nell’ambito del progetto “Oltre il paesaggio” curato da Agnisola, che si articola in una collettiva inaugurata lo scorso 19 maggio e ancora in corso con due incontri coordinati da Mary Attento.
La mostra comprende opere di Vincenzo Aulitto, Michele D’Alterio, Bruno del Monaco, Carmine Di Ruggiero, Venanzio Manciocchi, Antonio Montano, Domenico Napolitano, Teresa Pollidori, Carmine Rezzuti, Andrea Sparaco, Ilia Tufano, Carla Viparelli, e si conclude il 23 giugno.
Non è una visione negativa quella di Agnisola ma di ricerca e indagine sui nuovi linguaggi artistici contemporanei.
Perch gli artisti non dipingono più paesaggi?
“Gli artisti non dipingono più paesaggi realistici, la ricerca contemporanea elude la visione naturalistica in senso tradizionale, per motivi culturali e linguistici. Con il tempo l’arte ha battuto altre strade non strettamente legate al paesaggio in s”.
Oggi in che modo viene recuperato il paesaggio?
“Gli artisti, secondo il proprio registro stilistico e la personale sensibilit , recuperano una serie di suggestioni legate alla visione paesaggistica. Con “Oltre il paesaggio” si intende la percezione dello spettatore che dal di dentro d una lettura individuale estranea dall’oggettivit e per questo forse più drammatica”.
Come sar l’arte di domani?
“L’arte contemporanea si avvale di strumenti e tecniche delle nuove avanguardie che non concepiscono più l’opera d’arte come il mero quadro incorniciato o la scultura a tutto tondo, ma si interviene direttamente nell’ambiente, basti pensare alla Land Art. Per questo motivo l’arte non è più concepito come un lavoro finito, ma può essere un’esperienza dinamica e multipla. Il paesaggio rester sempre uno spunto da cui attingere per una lettura della realt “.
cambiato il nostro modo di vedere?
“Se l’uomo conserver una propria dimensione riflessiva e contemplativa dell’essere, una percezione dell’oltre, anche il paesaggio sar un territorio di esplorazione della vita e continuer a esistere anche nei modi e nelle forme nuove”.
E la mostra?
” una riflessione profonda sul linguaggio contemporaneo, puntando un occhio particolare al nostro territorio napoletano, non per essere localistici, ma sono convinto che la Campania è una terra ricca di grande risorse culturali esplorate poco e male, ma che devono essere valorizzate e approfondite e riportate sul piano nazionale in un ambito di assoluta dignit “.
In alto, un’opera di Carla Viparelli. In basso, da sinistra, Vincenzo Aulitto, Carmine Rezzuti e Ilia Tufano