Open Innovation: innovazione aperta, per favorire flussi di conoscenza in entrata e in uscita. L’espressione è stata introdotta da Henry Chesbrough, professore e direttore esecutivo del “Center for Open Innovation at Berkeley”. Nell’era della comunicazione in tempo reale e dello sviluppo tecnologico accelerato non è più pensabile per un’azienda di piccole o medie dimensioni basarsi sul solo apporto del proprio ramo di ricerca e sviluppo, da qui l’idea di mettere in rete le risorse scientifiche per portare avanti insieme l’innovazione in modo meno costoso, più rapido e multilaterale.
I risultati delle ricerche svolte all’interno dell’azienda vengono messi in rete cos che possano essere sviluppati ulteriormente: i costi si abbattono, perch si condividono le risorse; i tempi si accorciano, perch si è in tanti a studiare lo stesso problema; la ricerca si fa multilaterale perch in campo scendono più punti di vista.
Di questo nuovo approccio all’innovazione si parla oggi, a partire dalle 16.30 nella sede di Form & ATP (Via Molise 7/9, zona Gianturco) nell’incontro dal titolo “Open innovation e sviluppo
dell’high-tech nella zona orientale industriale”, sar ospite il Alexander Orlando, presidente onorario dell’Associazione “Napoli Open Innovation” ed esperto mondiale di Open Innovation, insieme agli imprenditori del Polo High-Tech di Napoli est.
L’idea è quella di applicare l’Open Innovation alle aziende di Napoli est, creare una rete di conoscenze in condivisione: una vera rivoluzione nella mentalit aziendale tradizionale, chiusa e sempre in posizione di difesa rispetto agli altri concorrenti. Manca una visione creativa, fondata su una mentalit aperta – in grado di impiegare tutte le diffuse e, spesso, nascoste conoscenze ed esperienze tecnologiche e tecnico-scientifiche -, piuttosto che su approcci autoreferenziali e circoscritti.
Occorre dunque un cambiamento nella visione prima ancora che nella organizzazione, E’ necessario puntare di più sulla co-innovazione, orientando i clienti a partecipare all’innovazione e i
fornitori e i partners a intervenire nella progettazione. L’innovazione di massa, infatti, possiede le enormi potenzialit creative e risolutive di milioni di uomini e di donne raggiungibili attraverso il web investire in “cultura, mentalit e competenze aperte” sar la vera sfida dei prossimi anni.
Per affrontare la sfida del domani, Napoli est dovr dunque adottare la struttura della rete, ridisegnando la propria visione della concorrenza, virando verso la collaborazione.
Saranno presenti anche Giovanni Squame presidente di ALI S.c.a r.l.; Norberto Salza presidente Polo High-Tech di Napoli est; Costantino Formica vice presidente associazione NOI; Lugi Carrino presidente CARN Campania Aerospace Research Network.
Nell’immagine Alexander Orlando