Cultura sotto le stelle di fine agosto. Nell’ambito della rassegna letteraria “MediterraneaMente”, promossa dall’associazione Aestus, nella suggestiva cornice della piazzetta Chiesa della Madonna Addolorata di Maratea, Cersuta, venerdi 27 agosto, alle ore 21, si terr l’incontro “Vulcano a Cersuta”, presentazione( con Pasquale Persico) del libro d’artista da “Collezione di sabbia” del filo di Partenope”, edizioni di Lina Marigliano e Alberto D’Angelo.
“Sono una associata dissociata” dell’associazione Aestus di Cersuta spiega Carla Viparelli, artista napoletana, habitue di Maratea e protagonista dell’iniziativa- .Organizziamo un evento dedicato a una casa editrice che propone libri e oggetti preziosi parlanti, anche grazie a pochi versi, capaci di esprimere molto. La cornice di questo posto aiuta a rilassarsii ed è fonte di grande ispirazione”
Impasto di sabbia, terra e zolfo del cratere di Vulcano per la copertina realizzata con carta fatta a mano, su cui domina una macchinetta del caffè, simbolo dell’umore legato al Mare nostrum. In ognuna delle 70 copie del libro citazioni dall’Eneide di Virgilio e un’opera originale su carta di Carla Viparelli.
“In questa “associazione dissociazione- sottolinea l’artista- la presenza di un musicista come Marco Zurzolo, con cui ho collaborato, per costruire suggestioni e immagini grazie al suo sax, in omaggio a mediterraneo, e MediterraneaMente, riproponendo il ritmo antico e i vapori avvolgenti della discesa di Enea nella dimora eoliana del dio fabbro…". E aggiunge: “Se non avete letto le opere di Italo Calvino dovete farlo assolutamente… Vi aiuteranno a capire lo spirito di questo nostro Vulcano…”.
Suggestioni d’autore, confermate dalle parole di Indro Montanelli, il grande giornalista scomparso nel 2001: "Forse in Italia non c’è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. La separa da una catena dolomitica, tutta rocce color carnicino, punteggiata di villaggi semiabbandonati, di castelli diruti e antiche torri saracene, un declivio boscoso rotto da fiumiciattoli e torrenti e sepolto sotto le fronde dei lecci e dei castagni".
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Nella foto in alto, un particolare della locandina