A Pompei crolla la Domus dei Gladiatori, a Gela un antico portale architettonico del 1450, prossima vittima annunciata Villa Adriana. Tutta colpa della crisi economica? Perch non dire che a questo sfacelo si è arrivati attraverso precise non scelte. L’inefficienza amministrativa e l’immobilismo politico, di antica memoria, al di l delle bandiere, testimoniano, in un’ultima analisi, l’assoluta trascuratezza delle tradizioni storiche e culturali del Paese.
Ne deriva che l’intera macchina culturale non è stata adeguata ai cambiamenti evolutivi della societ . In particolare, i musei italiani non sono musei nel senso moderno del termine: sono dei contenitori, cui è negato la possibilit di incidere sul territorio e di assumere un valore sociale, trasformandosi in centri che facilitino la libera circolazione di idee, di scambi di esperienze a livello individuale e collettivo. Eppure il dibattito intorno al futuro del museo è molto vivace.
Il 15 e 16 novembre scorsi, Milano ha rinnovato il consueto appuntamento con la Conferenza Nazionale dei musei d’Italia e MuseItalia, giunti rispettivamente alla sesta e alla terza edizione. Organizzata da ICOM Italia, la principale associazione professionale a livello internazionale del settore museale, in collaborazione con la Regione Lombardia e la Fondazione Stelline, la conferenza ha chiamato a raccolta studiosi gli “stati generali” dei musei italiani su un tema di assoluta rilevanza e attualit : “Musei, etica e sostenibilit . Nuove sfide dell’agire professionale ai tempi della crisi”.
Per funzionare, ora più che mai, con la scure dei tagli che si è abbattuta soprattutto sul comparto della cultura, i musei hanno bisogno del concorso di tanti soggetti e di tanti fattori, superando le barriere, i pregiudizi, gli ostacoli, quasi ideologici, che si frappongono a un’azione sinergica dei diversi ambiti disciplinari. In questa direzione , con numerose proposte articolate e stimolanti si muove il nuovo volume pubblicato da Electa nella collana Electa per le Belle Arti. Un titolo (si spera) dal sapore profetico: ” Il museo oltre la crisi. Dialogo tra museologia e management”.
Alla presentazione, svoltasi a Palazzo delle Stelline, sono intervenuti Alberto Garlandini, presidente di ICOM Italia e gli autori stessi: Anna Maria Visser Travagli, archeologa e museologa, gi direttore dei Musei Civici di Arte Antica di Ferrara, e Fabio Donato, titolare del corso di “Economia delle aziende culturali” all’Universit di Ferrara. Suddiviso in tre sezioni, il libro mette a fuoco la situazione dei musei, nel contesto attuale della crisi.
Nella seconda parte del volume sono stati affrontati gli idoli retorici presenti del dibattito sui musei e i servizi culturali, la contrapposizione fra: il settore pubblico e quello privato; le logiche educative e di mercato; i ruoli dello storico dell’arte e del manager; il centralismo amministrativo e burocratico e l’autonomia dei musei; le ragioni della tutela e della valorizzazione.
Nella terza parte i si è cercato infine di riflettere con un atteggiamento propositivo su quali possano essere le logiche di direzione e le modalit di funzionamento di un museo in una prospettiva nuova, più aperta, trasparente e partecipata.Se il museo vuole diventare qualcosa di più, deve poter operare in autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile.
Una scommessa difficile, che è il punto nodale di una corretta politica culturale in linea con gli standard qualitativi dei paesi europei avanzati.
In foto, la copertine del volume