Anche questo Natale è andato, con la sua magica atmosfera, le sue luci scintillanti, i tanti eventi che hanno colorato di brio la città partenopea ormai piena di turisti, non solo in giro per la più nota San Gregorio Armeno ma anche e per fortuna a gustare finalmente le tante meraviglie che la nostra città riserva.
E se il lungomare (che si trasformerà  in una lunga pista da ballo a Capodanno) tra turisti e napoletani ha fatto registrare ben 100.000 visitatori con Nàlbero, nel quartiere del Mercato, con numeri di certo inferiori ma comunque interessanti, grazie all’azione di una cittadinanza attiva e desiderosa di un riscatto del quartiere, anche quest’anno ha avuto luogo l’Arte in vetrina, arricchita da un evento di apertura corale che ha interessato anche il Borgo Orefici, in una notte bianca di arte e artigianato d’eccellenza.
Se non fosse per quel mostro infagottato, un tempo elemento architettonico monumentale simbolo della storica piazza del Mercato, ora pronto a ingombrare e infastidire la vista dei passanti e residenti.

Chiesa del del Carmine
La basilica del Carmine con il campanile trasformato in fantasma

Infatti, proprio lì accanto alla Basilica del Carmine di cui è parte integrante giace un gigante imbrattato da ferraglie metalliche che deturpano l’architettura esistente e depauperano il luogo di un simbolo importante.
Il campanile della chiesa era in restauro già dallo scorso anno, ma impalcature a parte, di marmi restaurati nemmeno l’ombra. Già in estate i fedeli hanno dovuto rinunciare a uno degli spettacoli più interessanti della cultura religiosa e popolare partenopea, l’incendio de Campanile che avviene durante i festeggiamenti dedicati a Maria SS del Monte Carmelo,  meglio nota come la Festa del Carmine.
Si tratta di una festa religiosa dalle origini davvero antiche risalente al regno dei Borbone. È un avvenimento importante che coinvolge migliaia di persone, sia nei giorni precedenti, con le varie funzioni religiose, sia la sera che precede il giorno vero e proprio della festa, culminante nello spettacolo pirotecnico dell’ della Basilica del Carmine.
Si trattava di un momento di grande coinvolgimento emotivo nel quale il campanile veniva rivestito da piogge di fuoco volte a simulare un vero incendio che veniva spento soltanto al momento dell’arrivo del quadro della Vergine del Carmine.
Il significato intrinseco è quello della appartenenza filiale alla Madonna che da buona madre accorre in aiuto dei suoi figli nel momento del pericolo. Adesso anche il Natale ha dovuto rinunciare mestamente a uno dei monumenti storici della città, tra l’altro in uno di periodi di maggiore afflusso di turisti! Speriamo che le istituzioni sblocchino al più presto la situazione incresciosa e che il campanile non debba aggiungersi alla lunga lista degli edifici napoletani transennati da così tanto tempo che non vi è più memoria del loro antico splendore.

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