La vita è una partita doppia – Storia di Angelo e del Teatro Nuovo di Angelo Montella edito da Liguori sarà in tutte le librerie all’inizio di agosto. La presentazione, a Palazzo Fondi ne ha anticipato i contenuti alla presenza dell’autore, dell’editrice Maria Liguori, dell’antropologo Stefano De Matteis, autore dell’introduzione al testo, e dell’attore Andrea Renzi, intervenuto per leggere alcune pagine del libro.

Angelo Montella

Il Caffè Botanico di Palazzo Fondi si è animato grazie ad amici e colleghi di Angelo Montella fondatore, con sua moglie Igina Di Napoli, del Teatro Nuovo di Napoli, una scommessa culturale di spirito anarchico, che sognava la rinascita dei Quartieri Spagnoli. Il libro è una vera e propria autobiografia, scritta dall’autore per raccontare la propria vita intrecciata con uno dei più longevi teatri partenopei.
Allora si parte dalla nascita, dal nonno precisamente, presidente dell’Associazione cattolica a via Stadera, nel quartiere Poggioreale, che era anche il ‘masto di festa’ della grandiosa festa di San Gennaro. L’abbandono della scuola dopo la morte del nonno e il trasferimento a via Tasso, i primi amori e il militare.

Angelo Montella e l’editrice Maria Liguori

Dopo aver lavorato come ragioniere in un’industria di confezionamento d’abiti ed essere passato poi a una ditta di costruzioni, finalmente arriva l’innamoramento per il teatro. Proprio a questo fa riferimento il titolo del libro, la doppia partita è quella che impara a gestire grazie a un vecchio ragioniere che gli insegna il mestiere, ma è anche metafora di una doppia vita.
Alla fine degli anni Sessanta, precisamente grazie a I Negri di Genet visto al Teatro Esse, Angelo si appassiona al teatro, frequenta la scena napoletana e quella romana, dove incontra Leo De Berardinis e Carmelo Bene, si mette alla prova e segue l’opera lirica. Sono anche gli anni delle letture più formative e del legame con la “Mensa dei bambini proletari”, alla quale collabora con Goffredo Fofi. Proprio la frequentazione dell’ambiente teatrale porta a maturazione il desiderio di aprire un teatro di sperimentazione, per farlo però servivano molti soldi, di qui la partenza per l’Arabia Saudita, dove Montella resta per due anni, il tempo di mettere da parte il denaro necessario e conoscere un mondo nuovo.
Tra le pagine dei ricordi non mancano le riflessioni sulla camorra e sulle criticità della città e di quel quartiere con cui il Teatro Nuovo ha voluto sempre dialogare.

L’aperitivo offerto durante la presentazione

Il Teatro Nuovo non è una costruzione recente, quando Angelo e sua moglie Igina lo comprano, ha già una storia ricca e complessa, risalente al Settecento. Fondato nel 1724, era il teatro dell’opera buffa, nel 1930 vi debuttato anche i De Filippo, poi un incendio e lo smembramento. A ritardare l’apertura del Nuovo interviene il terremoto dell’Ottanta, la prima stagione ufficiale è quella ’81/82, gli artisti si avvicendano sulle tavole del teatro con entusiasmo: Ruccello, Servillo, Neiwiller, Barberio Corsetti, De Berardinis, Latella, Delbono e tanti altri. Nel 1985 inizia anche l’avventura della “Sala Assoli” messa a disposizione delle compagnie gratuitamente tutti i lunedì.
Il Teatro Nuovo vive in un quartiere viscerale di Napoli e rappresenta un avamposto culturale, il cui progetto si è sempre sostenuto con le energie di chi l’ha fondato e portato avanti, questa critica alle istituzioni viene espressa chiaramente da Angelo Montella nel libro e durante la presentazione. Negli anni Duemila si stringono nuove collaborazioni e il Nuovo investe sempre di più sui giovani, creando collaborazioni e reti progettuali.

Da sinistra, Stefano de Matteis, Andrea Renzi, Angelo Montella, Giovanni Laino

Maria Liguori inaugura con questo libro un nuovo filone per la casa editrice, autobiografie che uniscono storia personale e storia generale. D’altra parte queste scritture, le autobiografie, rappresentano oggi una fetta importante di mercato per l’editoria, forse proprio perché, costretti in casa dalla pandemia, ci siamo dovuti confrontare con noi stessi. Il percorso editoriale è stato semplice e lineare, Montella ha scritto a penna, con una scrittura limpida e scorrevole, tutto il testo che poi è stato dattiloscritto dalla figlia Perla, corrette le bozze è andato in stampa.
Dunque, Angelo Montella ci consegna un pezzo di memoria personale che appartiene a tutte e tutti. Storia viva di un uomo e di un teatro che è anche storia di un territorio, questo è La vita è una partita doppia – Storia di Angelo e del Teatro Nuovo di Angelo Montella.
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La vita è una partita doppia – Storia di Angelo e del Teatro Nuovo di Angelo Montella, Liguori Editore 14.24 €

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