L’estate napoletana celebra le Nozze di sangue di Federico Garcia Lorca. Venerdì 13 agosto, alle 20, 30 Castel dell’Ovo ne accoglie la messinscena con adattamento e regia (foto) di Gianmarco Cesario.
Ne sono interpreti: Pietro Juliano, Leonardo Di Costanzo, Guido Di Geronimo, Germana Di Marino. Costumi ed ambientazione scenica Melissa Di Vincenzo; musiche Pasquale Ruocco;disegno luci Tommaso Vitiello;assistenti alla regia Tina Ferrante | Carmen Pennacchio. Uno spettacolo presentato dal Tram.
Federico Garcia Lorca entrava nel mondo degli immortali il 19 agosto 1936, esattamente 85 anni fa, ucciso delle guardie franchiste. Il suo sogno di libertà si infranse così sotto la scure di un dittatore, un destino scritto, come quello a cui non sfuggono i protagonisti di “Bodas de Sangre”, primo capitolo della sua trilogia sull’amore.
Nel testo riproposto da Cesario, un’apparente storia di tradimento e di delitto d’onore, si racconta la tragedia dell’impossibilità della società spagnola di sottrarsi a regole che limitavano il vivere liberamente.
Le battute sessiste e retrograde della madre che considera una donna in gamba se è in grado di “preparare il pane e cucirsi le gonne da sola”, rimanendo chiusa in casa, costruendo “un muro davanti” a sé, ci riportano agli obblighi restrittivi tipici di una dittatura.
Strumento di vendetta è il giovane sposo, che porta a compimento l’atto estremo, realizzando un destino segnato e continuamente evocato, come un eroe tragico. Si spezza così anche l’impossibile desiderio di libertà della sua sposa e di Leonardo.
Il regista sceglie uomini per evocare il machismo dei dittatori: parlano da uomini, anche se i personaggi sono donne. Fa eccezione la sposa, una falena nera, che vede il suo istinto femminile mortificato e infine frantumato dalle mani maschili del mondo che la circonda.