“Mi muovo tra i sogni”. È la personale che Alfonso Borghi propone da domani, 17 novembre (vernissage alle 17.30), a Palazzo delle arti Napoli (Pan) fino al 12 dicembre.
In mostra opere pittoriche, ceramiche e sculture che raccontano un universo metafisico e visionario, in cui luoghi mentali e senza tempo sembrano sospesi nella bellezza del silenzio e nella memoria.
Borghi esplora il mondo del sogno che gli ispira le sue opere. Un mondo che racchiude percezioni, narrazioni e riflessioni: l’artista le traduce nelle tele, condividendo le illusioni, le ansie e i viaggi immaginari.
L’esposizione, come sottolinea la curatrice Daniela Brignone, «è un un omaggio a Napoli e a tutti quei luoghi incantevoli e seducenti, reali o immaginari, in cui la ritualità, l’atmosfera e la bellezza diventano paradigmi di echi, suoni e visioni senza tempo che esaltano valori antichi e si trasformano in musica per lo spirito ».
La forza materica dell’arte di Borghi richiama la città del Vesuvio e l’avvicina all’antica civiltà padana delle Terramare, in cui l’artista ha ben piantate le sue radici.
Accompagna la mostra un catalogo Editoriale Giorgio Mondadori che presenta i testi della curatrice e di Luciana Mascia.
Nato nel 1944 a Campegine di Reggio Emilia, Borghi si avvicina alla pittura a soli 18 anni ed espone le proprie opere per la prima volta grazie all’interessamento di un collezionista.
Dagli anni sessanta ai giorni nostri, il suo percorso artistico è attraversato dal tempo. Le sue opere, un racconto visivo liberatorio di emozioni e sentimenti, combinazione di elementi fisici e ideali, formali e cromatici, strettamente connessi alla storia artistica di un territorio, quello in cui Borghi è nato e cresciuto, come pittore e come uomo, ma che il tempo ha aperto alla visione del mondo.
In copertina, l’omaggio di Borghi a dalla. Sotto il titolo, l’autore con un’altra opera