Un nuovo restauro per il Museo di Capodimonte. Ne sarà protagonista il dipinto su tavola, l’Annunciazione e i santi Giovanni Battista e Andrea di Filippino Lippi (Prato 1457 ca. – Firenze 1504) che tornerà al suo splendore grazie al sostegno della Temi Spa.
Temi Spa, presieduta da Francesco Tavassi, è licenziataria esclusiva Gls per Napoli e provincia. La società è capofila del Gruppo Tavassi, che opera da tre generazioni nella logistica, nei trasporti da e verso l’estero, nella distribuzione in Europa con Gls e nella consulenza doganale.
L’azienda napoletana ha già contribuito in passato al recupero di opere d’arte del Museo e, in particolare a Il Ritratto dell’Infante Francesco di Borbone un dipinto di Elisabeth Vigée Le Brun aderendo al progetto “Rivelazioni – Finance for Fine Arts” promosso da Borsa Italiana, grazie al meccanismo dell’Art Bonus che prevede agevolazioni fiscali per i mecenati (detrazione fiscale del 65 per cento).
Tra i più talentuosi pittori del Rinascimento a Firenze, Filippino Lippi nasce dal rapporto proibito tra Fra Filippo Lippi, grande Maestro del primo Rinascimento fiorentino e la monaca Lucrezia Buti. Filippino compie il suo apprendistato nella bottega d Sandro Botticelli, un’influenza evidente nelle figure centrali e in quelle laterali dell’opera.
Il quadro risale al periodo della maturità dell’autore: colori vivaci, dialogo fra i personaggi e il senso di armonia generale che emerge dal quadro.
L’Arcangelo Gabriele si inginocchia dolcemente davanti alla Madonna che incontra il suo ospite celeste con equilibrio e umiltà. A sinistra, San Giovanni Battista solleva leggermente il braccio sinistro, indicando con la mano allo spettatore che è in corso un sacro incontro. Sant’Andrea contempla l’azione, mentre abbraccia la croce con entrambe le mani, attributo del suo martirio.
Nella raffigurazione si espande una calma soprannaturale, mentre le profonde pieghe delle vesti conferiscono solidità alle figure. La scena si svolge all’aperto nella luminosa campagna fiorentina. In secondo piano si possono distinguere sia la cupola di Brunelleschi del Duomo che il campanile di Giotto, a sinistra.
Le quattro figure sacre sono all’interno di un rigoglioso giardino pieno di fiori e di erba verdeggiante, forse a sottolineare l’interesse di Filippino per la pittura fiamminga che si era diffusa a Firenze durante questo periodo.
Nella foto, Annunciazione e i santi Giovanni Battista e Andrea olio su tavola, post 1480