“Un continuo confronto con l’altro da s, ma non come banale analisi sociologica, piuttosto come analisi portata avanti da un osservatorio dichiarato, dunque tutt’altro che neutrale. Un punto di vista definito che apra a molteplici riflessioni”: è l’arte secondo Stefano Taccone, curatore napoletano che inaugura sabato 5 settembre alle 18.00, una nuova collettiva nella Numen Art Gallery di Benevento.
Titolo della mostra è “Acqua, aria terra, fuoco. Amore, odio, vita morte”: si parte dai quattro elementi, “radici di tutte le cose” (Empedocle), pretesto per parlare ancora una volta del rapporto contemporaneo tra uomo e risorse naturali, dello spreco consapevole mascherato da benessere.
Non a caso Taccone individua nella lettura di Serge Latouche, primo teorico della decrescita, un istante di concreta illuminazione: “lo sviluppo occidentale che misura il benessere in Pil è il grande equivoco del 900 commenta il curatore anche la produzione di armi genera Pil eppure non ha niente a che fare con il benessere”. Quando entra in ballo l’arte? “Appurato che il modello dominante accresce le fila dei poveri, è interesse della maggioranza invertire la parabola”. L’arte come momento di confronto aiuta ad aprire gli occhi se riesce a integrare nel linguaggio la violenza del messaggio, opera compiuta da Hans Haacke artista tedesco di cui Taccone sta per terminare e pubblicare la prima monografia in italiano.
Questo si prover a fare anche a Benevento con quattro protagonisti, ciascuno con un’istallazione interna e una esterna dedicate a uno dei quattro elementi.
Qualche esempio: Domenico Di Martino riflette sulle risorse idriche con due grandi vasi colmi d’acqua, in uno pulita nell’altro melmosa, i visitatori sono invitati a riempire i propri bicchieri ma nel primo vaso il mestolo è bucato, l’acqua melmosa è invece alla portata di tutti. Ur5o pone una gabbia con all’interno un uccello fatto di stracci al di sopra di una superficie di ghiaccio che custodisce un uovo: il fuoco distrugger l’uccello e scioglier il ghiaccio, la gabbia cadr sull’uovo e lo frantumer : la natura soccombe sotto il peso dell’agire umano. Alessandro Ratti pensa al futuro senza ossigeno e crea una pianta artificiale in grado di produrlo sinteticamente, infine Giuditta Nelli fa consumare quattro candele cos come l’individuo consuma le risorse e propone un sondaggio per capire quanto le persone siano davvero consapevoli della questione ambientale.
Da Empedocle al riscaldamento globale, lungo un percorso in cui la linea guida è la presa di coscienza ed è lontana anni luce l’arte-intrattenimento che spopola da un po’ di tempo a questa parte.
La mostra è compresa nel cartellone della 30 edizione del Festival di Citt Spettacolo di Benevento.
Numen Art Gallery,
Vico Noce 20-22, 33, 82100 Benevento
+39 3387503300; www.numen.it; info@numen.it
Inaugurazione: sabato 5 settembre ore 1821
Dal 5 settembre al 2 ottobre 2009
Da Marted a Sabato dalle ore 17,00 alle ore 20,00
Nelle immagini alcune opere in mostra