Onde radicali. Attraverso il grande schermo. Sono quelle della lotta per libertà d’espressione che animavano le battaglie politiche di Marco Pannella e dei radicali e adesso arrivano nel docufilm del napoletano Gianfranco Pannone. In programma venerdì 25 aprile alle 20.30, al cinema Academy Astra di Napoli per la rassegna “AstraDoc. Viaggio nel cinema del reale”, curata da Arcimovie, con Parallelo 41 Produzioni, Università di Napoli Federico II e Coinor, con il patrocinio del Comune di Napoli.
L’opera, prodotta da Movimento Film e Ganesh con il MiC e con Sky Documentaries, e scritto con i giornalisti Marco Dell’Omo e Simonetta Dezi, ha debuttato alla Festa del Cinema di Roma, rientra nella shortlist dei dieci documentari candidati al David di Donatello.
Il regista incontrerà il pubblico della sala di via Mezzocannone insieme alla giornalista Désirée Klain (direttrice di “Imbavagliati”, Festival internazionale di giornalismo civile), introducendo, inoltre, prima della proiezione, il suo ultimo libro “È reale? Guida empatica del cinedocumentarista”, edizione Artdigiland, con il patrocinio dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e il Master in cinema e televisione, con il sostegno di Cinemasud.
Nel film, la luce si accende su Radio radicale, l’emittente che ha contribuito a liberare l’Italia da tabù e pregiudizi. Le voci storiche di una delle prime radio libere italiane si raccontano e fanno rivivere l’avventura giornalistica e politica cominciata nel 1976.
Dalla morte di Giorgiana Masi al rapimento del giudice D’Urso fino all’uccisione del giornalista Antonio Russo: ecco le4 storie, spesso controverse, di un Paese e gli ideali di chi voleva cambiarlo.
Il lavoro di Pannone racconta anche il processo, per buona parte svoltosi a Napoli, alla Nuova camorra organizzata che vide negli anni ‘80 Enzo Tortora vittima di accuse terribili e ingiuste. Attraverso le voci di Emma Bonino, Francesco Rutelli, Paolo Vigevano, Marco Taradash, Pino Pietrolucci, Antonio Cerone e altri.
Radio radicale ha dato sempre più spazio all’informazione internazionale. Un suo grande interprete è stato il giornalista Antonio Russo, inviato nei posti più difficili del mondo, che è stato assassinato a Tblisi in circostanze mai chiarite, probabilmente a causa dei suoi reportage sulla Cecenia in cui attaccava a viso aperto le violenze della Russia di Putin.
La seconda parte di AstraDoc prosegue fino a Pasqua. “La macchina delle immagini di Alfredo C.” di Roland Sejko, “Dal pianeta degli umani” di Giovanni Cioni (8 aprile). Mercoledì 13 aprile doppio appuntamento con alle ore 19 ‘Overseas’ di Sung-A Yoon (in collaborazione con il Carbonia Film Festival) e alle 21 ‘Spin Time – Che fatica la democrazia!’ di Sabina Guzzanti (nell’ambito della rassegna “L’Italia che non si vede” di UCCA).
Il biglietto per singola proiezione costa 4 euro. Per l’accesso è necessario il super green pass. Informazioni e prenotazioni Arci Movie: tel 0815967493, whatsapp 3346895990, info@arcimovie.it, www.arcimovie.it.